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Sassari

Consorzio industriale: «Gestione pessima»

Consorzio industriale: «Gestione pessima»

I sindacati chiedono la rimozione del presidente Taula: «Amministra l’ente come fosse casa propria»

27 gennaio 2018
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SASSARI. Durissimo attacco da parte delle associazioni sindacali nei confronti del Consorzio Industriale. Cgil, Cisl e Uill puntano l’indice contro la presidenza dell’ex Asi, che a detta di Gianfranco Murtinu (Filctem), Luca Velluto (Femca) e Giovanni Tavera (Uiltec), si è resa protagonista di una gestione deludente. «Rappresentiamo i lavoratori della A.S.A. srl, società in house del Consorzio Provinciale Industriale – dicono i sindacalisti – la cui missione è di gestire i servizi ambientali nel “triangolo industriale” Sassari-Alghero-Porto Torres».

Questo a partire dal 2007 quando i lavoratori del depuratore consortile, sito nell’area industriale di Porto Torres, sono stati ceduti, assieme al ramo d’azienda, dalla Syndial (Eni) all’ Asa.

«Soprattutto negli ultimi tre anni – proseguono – i rapporti col Consorzio Industriale Provinciale, si sono via via deteriorati e questo, a nostro giudizio, a causa di una gestione approssimativa e poco lungimirante del presidente del Consorzio attualmente in carica, Pasquale Taula, e per lo scarso coinvolgimento della governance della Società in House».

I temi di natura sindacale sui quali c’è contrasto sono questi: «La mancanza di uno schema organizzativo aziendale, chiaro e intellegibile da parte dei lavoratori, che consenta un corretto inquadramento professionale e un consapevole coinvolgimento nelle attività». Non basta: «Il continuo ricorso allo spauracchio della cassa integrazione (ingiustificato se si pensa che il settore ambientale del Consorzio Industriale, quindi l’Asa srl, contribuisce al bilancio dell’ente per la quasi totalità delle componenti positive di reddito». Poi c’è il problema dei reflui: «La riduzione dei volumi dei reflui di natura industriale, provenienti da ciò che oggi rimane degli impianti produttivi dell’ex Petrolchimico e la riduzione dei conferimenti dei rifiuti solidi nella discarica consortile, sono certamente motivo di preoccupazione per i lavoratori, ma a tali fenomeni non hanno fatto seguito, nel corso degli ultimi anni, politiche volte a calibrare le dovute contromosse».

Il principale difetto dell’attuale management, secondo i sindacati, è quello «di rincorrere progetti la cui realizzazione appare aleatoria, impegnandovi risorse importanti e preziose, salvo poi porre in essere delle manovre correttive che arrivano oltre il tempo utile massimo (impianto di pretrattamento dei rifiuti liquidi e investimento nell’ampliamento della discarica)».

Gli incontri sindacali non sono stati fruttuosi: «I vertici si sono mostrati sordi a qualunque ragionamento non contempli l’adesione incondizionata ai loro progetti». Perciò Murinu, Velluto e Tavera si rivolgono alla politica: «Voi esprimete i delegati all’interno dei consigli di amministrazione di Asa , e del Consorzio e avete il dovere di intervenire per re-indirizzare la gestione di un Ente e della sua Società in House che sono patrimonio di un territorio, da preservare e valorizzare, e non una “semplice” azienda che qualcuno, oggi temporaneamente chiamato ad amministrarla, gestisce come cosa propria».

Ma Taula e il cda intanto incassano l’appoggio dei sindaci di Sassari, Alghero e Porto Torres Nicola Sanna, Mario Bruno e Sean Wheeler, che confermano il loro sostegno alle strategie e ai progetti del Consorzio industriale, con particolare riferimento al piano di sviluppo del depuratore consortile e alla gestione della società in house Asa srl.

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