La Nuova Sardegna

Sassari

Stintino 

I “tesori” del Museo della Tonnara

Viaggio lungo un secolo che racconta la storia di Stintino e l’Asinara

29 gennaio 2018
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STINTINO. Un viaggio multimediale attraverso la storia della Tonnara Saline, di Stintino e dell’Asinara. Si presenta così il Museo della Tonnara ai visitatori, aperto a giugno del 2016 dopo due anni di lavori e un investimento di circa due milioni di euro, inaugurato durante la visita del presidente della Repubblica dell’Ungheria Janos Ader. Nelle prime due stagioni hanno varcato le soglie del Mut circa 8 mila visitatori tra italiani e stranieri, restando aperto da aprile a dicembre, e la massima affluenza si è avuta da giugno a settembre, in coincidenza con la maggior parte degli eventi dell’estate stintinese. Sono stati in totale 60 gli appuntamenti programmati, con incontri culturali di spessore e momenti di approfondimento scientifico da parte di esperti di valore internazionale. Singolare e moderno il viaggio attraverso il quale il visitatore potrà addentrarsi nelle stanze del nuovo museo. La modalità di fruizione scelta è quella dello storytelling audiovisivo, dove il fulcro dell’allestimento sono una serie di brevi video che raccontano la vita dei tonnarotti, la storia di Stintino e dell’isola dell’Asinara. La narrazione si snoda per tutte le sale, guidando lo spettatore in un percorso storico, antropologico e scientifico, accompagnato dalle musiche di Paolo Fresu. Il fruitore del Mut, dopo il trailer iniziale, è condotto in un viaggio nel tempo, partendo dalla fine del XIX secolo, con la nascita del borgo di Stintino, e proseguendo agli anni Novanta per poi arrivare ai giorni nostri. Dal 2017 il museo della Tonnara fa parte dell’Associazione nazionale dei piccoli musei, di cui condivide la mission, che promuove una nuova cultura gestionale in grado di valorizzare le caratteristiche delle piccole strutture di tutta Italia. Pone l’accento sul legame che i piccoli musei instaurano con il territorio e con la comunità di riferimento, sull'attenzione all’accoglienza e sulla capacità di offrire ai visitatori esperienze originali.

Gavino Masia

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