auditorium di martis
Sabato va in scena la “Buona novella” di De Andrè
MARTIS. L’auditorium di “Sa tanca ‘e Idda” ospiterà sabato 3 febbraio (alle 21) l’omaggio musicale che la classe di canto di Rita Casiddu, composta da un gruppo di allievi e allieve di Nulvi, ha...
01 febbraio 2018
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MARTIS. L’auditorium di “Sa tanca ‘e Idda” ospiterà sabato 3 febbraio (alle 21) l’omaggio musicale che la classe di canto di Rita Casiddu, composta da un gruppo di allievi e allieve di Nulvi, ha voluto dedicare a Fabrizio de André.
Il recital, che è stato presentato con grande successo qualche mese fa a Nulvi, propone per intero l’opera “La Buona Novella”, un album che è senza dubbio uno dei più grandi lasciti artistici, etici e umani della discografia del grande cantautore genovese, nonché un esempio tra i più splendenti e attuali di concept album italiano, di opera d’arte capace di valicare i confini tra proposta musicale e poetica, di coniugare etica ed estetica in unità indissolubile. Un’opera di grandissimo valore artistico che De André ha tratto dalla lettura di alcuni Vangeli apocrifi (in particolare dal Protovangelo di Giacomo e dal Vangelo Arabo dell’Infanzia), un album pubblicato nell’autunno del 1970 che fece scalpore per i suoi contenuti nonostante i fan di Fabrizio De Andrè fossero abituati ai suoi testi coraggiosi e pieni di pathos.
L’iniziativa è dell’amministrazione comunale di Martis, della locale Pro loco e della Consulta Giovanile che vogliono così dare spazio, dopo il grande successo della 13esima edizione del festival Etnho’s, anche a piccole ma importanti realtà musicali locali, come questa del gruppo corale nulvese diretto da Rita Casiddu che ha già realizzato altri gradevoli recital a tema fra cui “Quando la musica incontra la pellicola”, presentato l’estate scorsa sempre a Nulvi.
Un gruppo molto eterogeneo di appassionati di musica e del bel canto che questa volta ha voluto provare a cimentarsi in un’opera particolarmente impegnativa e tanto cara allo stesso De André che ebbe a definirla «uno dei suoi lavori più riusciti, se non il migliore».
Mauro Tedde
Il recital, che è stato presentato con grande successo qualche mese fa a Nulvi, propone per intero l’opera “La Buona Novella”, un album che è senza dubbio uno dei più grandi lasciti artistici, etici e umani della discografia del grande cantautore genovese, nonché un esempio tra i più splendenti e attuali di concept album italiano, di opera d’arte capace di valicare i confini tra proposta musicale e poetica, di coniugare etica ed estetica in unità indissolubile. Un’opera di grandissimo valore artistico che De André ha tratto dalla lettura di alcuni Vangeli apocrifi (in particolare dal Protovangelo di Giacomo e dal Vangelo Arabo dell’Infanzia), un album pubblicato nell’autunno del 1970 che fece scalpore per i suoi contenuti nonostante i fan di Fabrizio De Andrè fossero abituati ai suoi testi coraggiosi e pieni di pathos.
L’iniziativa è dell’amministrazione comunale di Martis, della locale Pro loco e della Consulta Giovanile che vogliono così dare spazio, dopo il grande successo della 13esima edizione del festival Etnho’s, anche a piccole ma importanti realtà musicali locali, come questa del gruppo corale nulvese diretto da Rita Casiddu che ha già realizzato altri gradevoli recital a tema fra cui “Quando la musica incontra la pellicola”, presentato l’estate scorsa sempre a Nulvi.
Un gruppo molto eterogeneo di appassionati di musica e del bel canto che questa volta ha voluto provare a cimentarsi in un’opera particolarmente impegnativa e tanto cara allo stesso De André che ebbe a definirla «uno dei suoi lavori più riusciti, se non il migliore».
Mauro Tedde
