La Nuova Sardegna

Sassari

Poca acqua negli invasi a rischio la stagione irrigua

di Barbara Mastino

Le scorte nei bacini del Lerno e Sos Canales insufficienti anche per gli usi civili Il Consorzio di Bonifica attende una risposta sul collegamento con il Coghinas

02 febbraio 2018
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OZIERI. Situazione sempre più drammatica sul fronte della siccità nel Logudoro, dove a causa della scarsa quantità d’acqua presente nei bacini la stagione irrigua nella Piana di Chilivani potrebbe essere a rischio. Allo stato attuale, infatti, il bacino di Pattada (Lerno) e di Sos Canales (Buddusò) contengono circa 12 milioni di metri cubi d’acqua, dai quali va sottratto circa il 10 per cento di acque morte e quindi non utilizzabili: un quantità assolutamente insufficiente per soddisfare non solo le esigenze delle campagne ma neanche quelle dell’uso civile. Dati che stridono decisamente con quelli dello scorso anno, quando la misurazione del 30 gennaio registrò nei due invasi una quantità complessiva di 35 milioni di metri cubi. Si è quasi al minimo storico, una crisi idrica simile a quella che si verificò nel 2001 e quasi al livello di quella, a dir poco tragica, del 1998, quando al termine dell’estate il bacino di Pattada aveva raggiunto un livello pari ad appena 3,5 milioni di metri cubi. Di questo problema si è parlato nei giorni scorsi in due distinti vertici tenutisi a Cagliari: nella prima la cabina di regia costituita dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino della Sardegna, ha esaminato la situazione delle riserve idriche accumulate nel sistema idrico multisettoriale della Sardegna; nella seconda, presieduta da Alberto Piras, direttore generale del Distretto Idrografico della Sardegna, è servita ad analizzare la situazione specifica nel territorio di competenza del Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna. «L’analisi della situazione – dice il presidente del Consorzio Diego Pinna – se da un lato ha tranquillizzato sugli approvvigionamenti provenienti da Muzzone e Casteldoria, che alimentano il comprensorio irriguo dell’Anglona (Perfugas e Bassa Valle del Coghinas), che non destano preoccupazioni, dal lato ha evidenziato come estremamente critica la situazione del sistema idrico della diga di Monte Lerno che sostiene il comprensorio irriguo di Chilivani. Allo stato attuale – prosegue Pinna – possiamo limitarci alla ricezione delle domande irrigue per la stagione 2018 ma senza fare previsioni. Occorrerà pianificazione con attenzione la distribuzione irrigua – aggiunge il presidente – ma nel contempo bisognerà verificare il tempestivo utilizzo delle risorse finanziarie per i noti interventi strutturali che necessitano nella diga di Pattada che l’ente gestore Enas sta eseguendo al fine di consentire l’indispensabile aumento del volume invasabile».

Altro problema evidenziato è quello che riguarda gli acquedotti rurali, anche questi carenti di risorsa idrica, per i quali il Consorzio di Bonifica di Ozieri ha sollecitato un pronto intervento affinché siano messi in piena efficienza. «Se tali acquedotti fossero in piena efficienza – conclude il presidente del Consorzio – si potrebbero soddisfare le esigenze di circa il 50 per cento del Comprensorio irriguo di Chilivani». Il tutto mentre ancora si attende risposta sulla richiesta di utilizzare a scopi idrici per la Piana di Chilivani le acque presenti nel lago Coghinas.

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