La Nuova Sardegna

Sassari

È di oltre 20 milioni il bilancio preventivo del Comune di Osilo

di Mario Bonu
È di oltre 20 milioni il bilancio preventivo del Comune di Osilo

Approvato a maggioranza dal Consiglio entro i termini L’opposizione: «Difficile intervenire, parleremo in seguito»

04 febbraio 2018
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OSILO. È un bilancio da più di 20 milioni di euro, quello approvato per il 2018 dal consiglio comunale con il voto contrario della minoranza. Le voci più importanti sono quelle relative alle spese correnti (personale, utenze, servizi pubblici) che assorbono 6 milioni e 465mila euro, mentre agli investimenti sono destinati 4 milioni e 956mila euro, e alle uscite 7 milioni e 86mila euro. Le previsioni di entrate e di spese sono di 16 milioni e 350mila euro per ciascun anno del triennio 2018/20. Il bilancio è stato presentato al consiglio comunale dall’assessora Patrizia Puggioni, sottolineando in premessa il fatto che il documento contabile venisse presentato entro i termini di legge, evitando al Comune la prassi ormai usuale dell’esercizio provvisorio. L’assessora, che ha evidenziato le costanti difficoltà finanziarie degli enti locali, ha poi detto che «il bilancio traduce in cifre gli indirizzi programmatici contenuti nel Documento unico di programmazione (Dup), già aggiornato dal consiglio».

Franco Urgeghe, della minoranza di “Osilo vive”, ha rimarcato la difficoltà a intervenire «in quanto – ha puntualizzato – non c’è stato il tempo di studiare. IE non per volontà nostra». «In ogni caso – ha aggiunto – l’approvazione entro l’anno del Bilancio porterà dei vantaggi agli assessorati, seppure si suppone che il Bilancio andrà modificato in corso d’opera». La minoranza si è riservata di intervenire quando saranno apportate le modifiche. Il sindaco Giovanni Ligios ha replicato che gli uffici hanno lavorato anche la domenica per portare il bilancio all’approvazione entro i termini. «I benefici che si avranno – ha aggiunto - servono per sopravvivere. È chiaro nel corso del 2018 il bilancio si modificherà a colpi di variazioni. Anche perché la programmazione ormai si fa dall’esterno». Ligios ha citato l’esempio del Plus – programma che dovrebbe essere triennale – per cui la Regione ha disposto una proroga di appena tre mesi. Una scelta che si colloca in uno scenario di grandi incertezze degli assetti e delle risorse, e che condiziona pesantemente l’attività degli enti. «Senza certezze non si può programmare – ha concluso –. Nel precedente mandato, per esempio, si era arrivati addirittura ad approvare il bilancio di previsione un anno dopo».

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