La Nuova Sardegna

Sassari

Niente messa in sicurezza per il Voto a Santa Maria

di Antonio Meloni

Per l’ingresso dei Candelieri non si farà in tempo a sanare le lesioni della chiesa Crolli nella navata centrale e nel presbiterio e impianto elettrico da rifare

04 febbraio 2018
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SASSARI. Anche quest’anno la cerimonia del Voto sarà celebrata tra le pareti ferite di Santa Maria. Sette mesi non basteranno per realizzare la messa in sicurezza di pareti e volte ormai lesionati nella chiesa dei Candelieri. Il timore che il tempo giocasse a sfavore c’era, ma venerdì sera l’architetto Daniela Scudino (Soprintendenza), intervenendo al convegno organizzato al Civico da Comune, Unseco e Intergremio, ha fugato ogni dubbio e detto a chiare lettere che per agosto sarà impossibile concludere i lavori. Anche se il cantiere aprisse i battenti domani (cosa impossibile), la città dovrà, dunque, rassegnarsi a sciogliere il Voto all’Assunta tra ponteggi e teli di cellophane. Il funzionario della Soprintendenza ha stilato la lista delle priorità per ottimizzare i lavori e scongiurare ulteriori problemi alle strutture già indebolite. Ciò che preoccupa, infatti, è soprattutto l’interno dell’edificio: «Una volta smontate le reti – ha spiegato l’architetto Scudino a margine del convegno – occorre procedere a un’attenta revisione di tutte le superfici interne e prima del consolidamento delle pareti lesionate provocare il distacco di stucchi e intonaci già compromessi».

Un’operazione delicata e complessa che dovrà essere fatta tanto sulla volta della navata centrale quanto su quella del presbiterio, specie nei punti in cui si sono verificati gli ultimi crolli. Poi c’è l’impianto elettrico che dovrà essere completamente revisionato perché rappresenta uno dei principali fattori di rischio. Alcuni ambienti, inoltre, sono quasi totalmente privi di copertura, problema all’origine della gran parte di infiltrazioni, come quella che nelle giornate di pioggia si verifica in sacrestia in un vano che confina con il campanile. Ultima, non per importanza, la disinfestazione in profondità di diversi arredi lignei completamente invasi dalle termiti.

«Ma queste – ha tenuto a precisare Daniela Scudino – sono solo le cose più urgenti anche perché il finanziamento appena stanziato dal Ministero non consentirà di andare oltre». Poi resta aperto il capitolo relativo al vecchio convento che necessita di un ragionamento a parte. Anche Patrizia Nardi, responsabile scientifico del progetto Unesco per la rete delle grandi macchine spalla (che dal 2013 comprende anche Sassari e la festa dei Candelieri) ha rimarcato, a margine dei lavori, l’importanza di un intervento urgente per la chiesa di Santa Maria auspicando che la Regione Sardegna faccia la sua parte.

«Il ruolo dell’Unesco – ha evidenziato infatti il funzionario – è quello di sollecitare le comunità alla cura e all’attenzione del bene oggetto di tutela e il recente stanziamento del Ministero può rappresentare solo la prima tappa di un progetto più ampio».

Da parte della giunta guidata da Francesco Pigliaru ci si aspetta, dunque, un contributo che andrebbe a sommarsi a quello già stanziato dallo Stato. Una cosa è certa, Soprintendenza e Unesco seguono con attenzione la vicenda di Santa Maria non solo perché legata alla festa dei candelieri, ma anche perché si tratta di un monumento importante del patrimonio culturale di un’isola intera. Ripercorrendo la storia plurisecolare del complesso architettonico, padre Salvatore Sanna, guardiano del convento, ha ricordato che a Santa Maria di Betlem, ottocento anni fa, si è insediata una delle prime comunità francescane della Sardegna. Insomma, quando è stato realizzato il primo nucleo, quello che i frati chiamano il “conventino”, era ancora vivo san Francesco.

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