La Nuova Sardegna

Sassari

Il Logudoro sale sulle barricate per salvare il suo ippodromo

di Barbara Mastino
Il Logudoro sale sulle barricate per salvare il suo ippodromo

Pronto un ricorso al Tar contro il declassamento della struttura deciso dal ministero dell’Agricoltura Il sindaco Murgia: «Scelta assurda proprio nel momento in cui il comparto aveva ripreso vigore»

06 febbraio 2018
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OZIERI. E’ senza dubbio l’argomento principale del dibattito cittadino, dentro e fuori dai luoghi della politica e dell’amministrazione, il declassamento dell’ippodromo di Chilivani e delle altre due strutture sarde decretato dal Mipaaf.

Quella che il primo cittadino Marco Murgia ha definito un’«imboscata» è il frutto di un giudizio severo da parte del Ministero basato unicamente sul calo del volume di scommesse. Calo fisiologico in tutta Italia, soprattutto a causa del prevalere di altri metodi di scommesse, ma che ha sempre sottovalutato il fatto che il mondo dell’ippica non ha come fine solo quello ludico ma è un comparto che vive tra agricoltura e artigianato.

A Ozieri è presente il totalizzatore nazionale, e il pubblico presente a ogni riunione, come riferisce il presidente dell’ippodromo Nicola Fois, è in media composto da 1500 paganti: si scommette, quindi, anche se in loco mancano gare clou come tris, quarté e quintè, che attirano un maggior numero di scommettitori nazionali. Senza contare che le gare programmate di sabato pomeriggio, obbligatoriamente a causa della poca disponibilità di giudici di corsa, non sono tra le più appetibili.

Questo è quanto riguarda il gioco, fulcro della decisione ministeriale, ma per Ozieri come per gli altri ippodromi sardi è impensabile che siano le scommesse a condizionare la vita di un comparto intorno al quale ruotano arti e professioni che vanno dall’agricoltura all’artigianato.

Ozieri si prepara a fare le barricate, come ha detto il sindaco Murgia, e dopo l’interrogazione già presentata al Tar lo scorso anno contro i criteri ministeriali ora si produrrà un vero ricorso, con la speranza di far recedere il Mipaaf dalla decisione.

«Questa imboscata - ha detto Murgia - che arriva proprio nel periodo in cui il comparto aveva ripreso vigore, forse servirà ad accrescere ancora di più la voglia di riscatto del settore e a creare le condizioni per una sua rinascita». E non mancano le polemiche, a cominciare da quella della minoranza Progetto Ozieri che individua la causa della crisi dell’ippodromo di Chilivani a quando il Comune accettò la titolarità della struttura che passò da regionale a comunale. «Va ricordato – dicono i consiglieri Adriana Sotgia e Nico Mundula – che la giunta di centrodestra guidata da Cubeddu rifiutò la proposta di acquisizione dell’ippodromo fatta da Soru proprio perché aveva intravisto in quella iniziativa un tentativo della Regione di liberarsi della gestione dell’ippodromo decretando di fatto la dismissione del mondo del cavallo». «Il ruolo del Comune è invece stato fondamentale - ribatte il sindaco Murgia - perché ha salvato dalla chiusura una struttura fondamentale per il comparto ippico. Ci batteremo per il suo mantenimento e il suo rilancio, e infatti nel Psl di prossima approvazione c’è un progetto mirato proprio sull’ippodromo Meloni».

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