La Nuova Sardegna

Sassari

Nuova Tari: pagano di più ospedali, banche e ipermercati

di Luigi Soriga

Oggi la tassa rifiuti approda in aula: aumenti per chi attrae persone (che poi sporcano) in città Sconto di 1 euro per le famiglie, riduzioni per alcune imprese, esenzione per le povertà estreme

06 febbraio 2018
4 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Il principio della nuova Tari è semplice: attiri visitatori in città? Allora la tua tassa immondizia sarà più cara. Il provvedimento, naturalmente, ha una sua logica: gli attrattori di persone ogni giorno fanno confluire nel centro urbano centinaia di utenti. Questi inevitabilmente sporcano e inquinano gravando sul portafogli dei sassaresi costretti a pagare la pulizia dei loro rifiuti.

Ecco perché il nuovo regolamento per la Tari, che oggi approderà in consiglio comunale, contiene queste novità: musei, biblioteche e scuole, cinema e teatri, ospedali, uffici, agenzie, studi professionali, banche, ipermercati, discoteche e night club dovranno fare i conti con un sensibile aumento.

In questa simulazione che calcola le variazioni, basta l’esempio dell’Ospedale Civile di via De Nicola: se l’esborso per la Tari nel 2017 ammontava a 155mila euro, per il 2018 il Comune riscuoterà 183mila euro. Stesso discorso per un supermercato: un locale di oltre 7000 metri quadrati passerà dai 103mila euro dell’anno scorso agli attuali 117, con un incremento di 14mila euro.

«Dall’amministrazione Campus in poi le aliquote non sono mai state ritoccate – spiega l’assessore comunale al Bilancio Simone Campus – sono state fissate a minimo, e sono rimaste così fino ad oggi. Questo, a nostro parere, ha comportato delle iniquità, perché i costi della pulizia urbana sono stati spalmati sui cittadini senza mai considerare chi realmente incide maggiormente sull’inquinamento». E prosegue: «Uno potrebbe obiettare: sì, ma è un gatto che si morde la coda, perché gli ospedali sono comunque enti pubblici finanziati dalle tasche dei contribuenti. Ma c’è un distinguo: in questo caso la tari verrebbe pagata dalla fiscalità generale, cioè da tutti, e non graverebbe solo sulle spalle dei sassaresi».

Il costo complessivo della raccolta dei rifiuti calcolato dal Piano Economico Finanziario riferito al 2018 è di 25.774.954,24 euro. Come già detto, a fronte di questa cifra, la ripartizione delle tariffe sarà un tantino riequilibrata. Infatti la serie di piccoli salassi applicati agli “attrattori di persone” consentono poi sgravi in altri versanti. Le famiglie godranno di riduzioni molto limitate: per le utenze domestiche si parla di circa un euro di sconto rispetto al 2017. Invece crescono le agevolazioni per le case che non vengono abitate tutto l’anno e per le imprese. Tipo: 30% in meno per abitazione tenuta a disposizione per uso stagionale o altro uso limitato e discontinuo; meno 30% per i locali diversi dalle abitazioni ed aree scoperte adibiti ad uso stagionale o ad uso non continuativo ma ricorrente qualora l'utilizzo non superi i 183 giorni nel corso dell'anno solare, e fino al 50% della tariffa qualora l'utilizzo non superi i 90 giorni nel corso dell'anno solare (tutto deve essere documentato). E ancora: riduzione del 30% per abitazioni occupate da soggetti che risiedano o abbiano la dimora per più di sei mesi all'anno all'estero; 30% per i fabbricati rurali ad uso abitativo; 60% nelle zone in cui non è effettuato il servizio di raccolta. Poi gli sgravi per chi smaltisce da sè una parte dei rifiuti. Meno 40% sulla parte variabile della tariffa per utenze non domestiche produttrici di rifiuti speciali assimilati agli urbani, che dimostrino di aver avviato gli stessi al recupero. Sconti del 30% sulla parte variabile della tariffa per le utenze domestiche dei residenti che abbiano avviato il compostaggio degli scarti organici, limitatamente alle sole zone in cui non è stato attivato il servizio di raccolta degli stessi. Nelle medesime zone la riduzione viene riconosciuta anche alle utenze non domestiche, potenzialmente produttive di rifiuti organici, che effettuino il compostaggio. E ancora meno 30% sulla sola parte variabile della tariffa per le utenze non domestiche esercenti attività agricole e florovivaistiche che pratichino il compostaggio per residui costituiti da sostanze naturali non pericolose.

Infine ci sono le riduzioni previste per i soggetti disagiati e chi fa volontariato sociale. Esenzione dalla Tari per utenze domestiche costituite da persone assistite economicamente dal Comune e in stato di estrema povertà. Meno 100% per utenze non domestiche che occupano locali destinati principalmente ad attività volontarie di carattere socio-assistenziale per le povertà estreme. Niente Tari per chi svolge assistenza spirituale e religiosa e tassa dimezzata per utenze non domestiche che occupano locali destinati ad attività volontarie di aggregazione sociale a favore dei soggetti bisognosi.

In Primo Piano
Amministrative

L’annuncio di Massimo Zedda: «Anche Azione mi sosterrà con una lista». I 5 Stelle: «Subito un chiarimento»

di Umberto Aime

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

Le nostre iniziative