La Nuova Sardegna

Sassari

Mancano farmaci e preparati alimentari per i pazienti allettati

di Barbara Mastino

Ozieri, i disagi da quando è stato chiuso il servizio farmacia Si allungano le liste di attesa anche nel reparto di oculistica

07 febbraio 2018
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OZIERI. Anche i pazienti del distretto sanitario di Ozieri soffrono le conseguenze della carenza di presidi e farmaci. In particolare coloro che usufruiscono dell’assistenza domiciliare, ovvero i pazienti allettati e non autosufficienti, perché da qualche mese mancano forme di sostegno basilari - costosissime al banco della farmacia - come i supporti per l’alimentazione e le medicazioni per le piaghe da decubito. Il problema riguarda tutta l’Ats, ma nel distretto di Ozieri si fa più importante perché riguarda numerose famiglie che spesso non riescono a rivolgersi al Servizio Farmaceutico che ha sede appunto a Sassari. A Ozieri sino a poco più di due anni fa una sede c’era, trasferita da via Roma al quartiere fieristico San Nicola, poi ridotta a uno striminzito orario di sportello per il ritiro e poi definitivamente chiusa con il passaggio a un sistema di corrieri casa per casa. Già da lì erano iniziati i problemi, con gli utenti che si chiedevano dove fosse il risparmio tra il tenere aperto uno sportello per uno-due giorni a settimana e impiegare invece dei corrieri privati. Da lì allo stato attuale è subentrata anche la carenza - per non dire l’assenza vera e propria - dei citati presidi, che non vengono più consegnati con regolarità alle famiglie (sempre che vengano consegnati) che quindi sono costrette a provvedere personalmente con costi, come detto, elevatissimi. Per fare due conti, le medicazioni per piaghe da decubito costano più di 100 euro per ogni confezione da dieci “fogli”, ovvero garze, alle quali occorre aggiungere le varie pomate e le soluzioni disinfettanti (non se ne usa una sola) che costano ognuna non meno di 10-15 euro e che valgono per una ventina di medicazioni giornaliere al massimo. Altre pomate, sempre per piaghe, costano più di 52 euro alla confezione, che contiene sempre dieci “fogli”: a fare un totale mensile ci si mettono le mani nei capelli, perché servono pensioni e stipendi di intere famiglie (per chi ce l’ha) per sopportare costi tanto elevati. Il tutto mentre nel frattempo sono calati drasticamente i sussidi del programma “Ritornare e casa” a sostegno dei pazienti allettati (almeno questo è quanto accaduto ad alcune famiglie a Ozieri) e nel contempo non c’è certezza per il futuro. L’Ats è legata ai bandi, ai budget, alla centrale di committenza e quant’altro, per cui il Servizio Farmaceutico non sembra poter essere in grado di far partire ordini senza prima avere “le spalle coperte”.

Ma nel frattempo a soffrire sono i pazienti: ed è la stessa cosa che accade nei reparti, come sta avvenendo nell’ospedale Segni, dove i farmaci “particolari” scarseggiano nella farmacia interna perché vengono ordinati con il contagocce solo quando si ha il via libera dal “centro”. E così avviene che reparti interi, come sta avvenendo da un paio di settimane in Oculistica, siano fermi perché non sono in possesso dei presidi necessari e ciò sta producendo rinvii e liste d’attesa lunghissime di pazienti del Logudoro e del Goceano ma anche del Nuorese e della Gallura e anche oltre.

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