La Nuova Sardegna

Sassari

Re Giorgio chiude il carnevale bonorvese

Sedici carri hanno sfilato sfidando il maltempo. Premio Angius al gruppo Nuoto sincronizzato

15 febbraio 2018
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BONORVA. Martedì sera il freddo pungente non ha frenato neppure per un attimo la voglia sregolata di divertirsi di tanti giovani e meno giovani che hanno sfidato le intemperie per accompagnare, per le vie del paese, lo straordinario pupazzo di “Re Giorgio Arlecchino”.

Il re del carnevale, costruito mirabilmente dai soci e volontari dell’Associazione culturale “Giolzi” che, con l’amministrazione comunale, nonostante l’inclemenza del tempo, hanno curato, con notevole dedizione e successo, l’intero svolgimento delle manifestazioni. Per la seconda edizione, è stata ricordata la figura indimenticabile di Battista Angius, noto Pischittu, uno dei migliori e più simpatici interpreti delle scorse edizioni.

Alla sua memoria, e offerta dalla famiglia, è stata assegnata in premio al gruppo “Nuoto sincronizzato”, una maschera veneziana in ceramica.

Sedici i carri e i gruppi allegorici: I Vichinghi, La Corrida, Il Budda, Alice nel paese delle meraviglie, Star Wars, Il gatto con gli stivali, L’esercito, Passande e Pudenne, I neonati, Rose Rosse, Nuoto sincronizzato, I tappetti volanti, Pic nic di carnevale, I pop corn, Gli unicorni, i profumi Bon Bons Malizia. Tutti sono stati ideati, costruiti ed allestiti in modo originale e perfetto dai volontari, che si sono quotati per sostenerne le spese. L’allegro corteo accompagnato dalla banda musicale “Funky jazz orchestra”, ha sfilato e partecipato ad una giornata di festa collettiva. Che ha coinvolto tutto il paese, fra i canti, le urla di gioia, il sibilo delle bombolette, lo svolazzare dei coriandoli, l’incessante stimolo della musica, le immancabili grandi bevute, e i balli sardi e più moderni.

La manifestazione, che ha vissuto anche la novità della “Paella”, stupendamente preparata dal cuoco spagnolo Ernesto Ortega e gli aiutanti, Fabio Nurra, Joseph Natteri e Riccardo Quadu, e della braciolata, offerta dall’associazione s’Ischiglia, e delle “Cattas e beladina” della Pro loco, ha concluso i festeggiamenti con il tradizionale rogo a “Giolzi”, come forma di esorcizzazione del male.

Ma non è finita qui perché sabato 17 e domenica 18, sul tracciato di corso Umberto I, si disputeranno le tradizionali pariglie a cavallo, da sempre simbolo del carnevale bonorvese e domenica 18, alle 16, i più piccoli potranno divertirsi con la "Pentolaccia”, utlimo scampolo di un carnevale ricco di (e.m.)



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