Tre università dietro l’invenzione
Il sistema innovativo è nato dalla collaborazione con ricercatori e aziende
17 febbraio 2018
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URI. «È una giornata importante per il progetto, siamo nel pieno dell’attività dimostrativa». A parlare è Luigi Ledda, responsabile del team scientifico del dipartimento di Agraria dell’università di Sassari. Lui è uno dei papà del progetto Maslowaten. L’ha studiato su carta per almeno due anni, e l’ha seguito sul campo per quasi altri due. «Tutto il lavoro fatto fino a ora è stato finalizzato alla giornata di oggi – dice – cioè portare gli stackholder sul campo, per osservare, valutare e trovare risposte. Sono particolarmente felice perché il progetto nasce all’interno di un gruppo robusto: tre università e una serie di aziende del settore dell’automazione che hanno fatto investimenti importanti». Il sistema nato dalla collaborazione tra una serie di ricercatori internazionali consente di climatizzare la pianta e quindi farla produrre precocemente. Il risultato è che lo scorso mese di ottobre dalle carciofaie di Uri sono spuntati capolini profumati come quelli che nelle coltivazioni “normali” vengono fuori molto più tardi. «C’è anche un ritorno di qualità e anche sul volume di produzione – riprende Ledda –. L’azienda ha infatti venduto più carciofi e con caratteristiche organolettiche nettamente migliori. E infatti sono apprezzati dai consumatori e hanno un riconoscimento di mercato». Il contadino elettronico che aiuta l’azienda Sarciofo abbatte i costi dell’energia elettrica, e quindi è un toccasana per le tasche del titolare Roberto Simula. Ma consente anche di ridurre i consumi idrici. Un dettaglio, quest’ultimo, che fa bene anche all’ambiente. «In Sardegna siamo in un contesto di crisi idrica – sottolinea ancora il docente – e questo mi pare il momento giusto per fare ragionamenti importanti su come gestire l’irrigazione nell’isola. L’innovazione è una risposta, come viene dimostrato oggi con i dati di questo progetto». (s.sant.)
