La Nuova Sardegna

Sassari

Pochi infermieri nella Medicina d’urgenza

Pochi infermieri nella Medicina d’urgenza

Lo denuncia la Fsi Usae: «Nel reparto dell’ospedale civile a rischio la salute di pazienti e operatori»

20 febbraio 2018
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SASSARI. Nella Medicina d’urgenza dell’ospedale Santissima Annunziata la mancanza di infermieri e Oss mette a rischio la salute dei pazienti e dello stesso personale, costretto a turni massacranti e che «in queste condizioni di lavoro non riesce a garantire appieno un'assistenza idonea e congrua a tutti gli utenti». Lo denuncia la Federazione sindacati autonomi Usae sottolineando come per sanare questa situazione nel reparto l’Azienda ospedaliera universitario debba procedere al più presto all’assunzione a tempo indeterminato di tutto il personale precario per integrare l’organico.

La segretaria territoriale Fsi, Mariangela Campus, ha messo nero su bianco la richiesta in una lettera inviata al direttore generale, Antonio D’Urso, al direttore sanitario Nicolò Orrù e ai responsabili del Servizio professioni sanità, Pina Brocchi, e del reparto di Medicina d’urgenza Osservazione Breve Intensiva, Mario Oppes. «La grave situazione del reparto di Medicina d'Urgenza Obi – spiega nella lettera - palesa le molteplici criticità e problematiche non più procrastinabili. L’organico è composto da 17 infermieri di cui alcuni diurnisti, altri con contratto in scadenza a inizio marzo 2018, e altri con legge 104, ma anche maternità non sostituite, personale precario ormai formato in scadenza di contratto, e infermieri trasferiti in altri reparti mai sostituiti». Secondo la Campus «c’è un infermiere ogni 10 pazienti (se non presenti bis in medicazione), considerando che quattro posti letto sono riservati ad un’area sub intensiva, in cui il rapporto infermiere - paziente è di 1 a 4». Non solo. «Gli spostamenti dal reparto costringono ad abbandonare i pazienti critici per rispondere all'urgenza della hall ospedaliera e si deve coprire un doppio turno lavorativo se una unità si assenta per malattia. Quando una notte è scoperta da un terzo operatore, questo viene sostituito con prestazioni aggiuntive che non riescono ad eseguire un'assistenza completa, caricando così di doppio lavoro il personale in turno».

Una bomba a orologeria perché le carenze di organico possono portare ad errori nell’assistenza. Perciò «occorre subito – afferma la segretaria Fsi –il passaggio a tempo indeterminato degli infermieri e degli Oss che sono in servizio a tempo determinato ormai da anni: un passaggio che tra l’altro sarebbe a costo zero». È in gioco la salute dei pazienti e del personale, e i loro diritti.



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