La Nuova Sardegna

Sassari

Castelsardo, pugni e graffi al compagno e ai carabinieri: in manette una 32enne

di Luca Fiori
Castelsardo, pugni e graffi al compagno e ai carabinieri: in manette una 32enne

Lu Bagnu, Ana Maria Filimon badante romena ha picchiato anche i militari. In tribunale il pentimento ma il giudice l’ha allontanata da casa

21 febbraio 2018
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CASTELSARDO. Quando i carabinieri hanno provato a sottrarle dalle mani il compagno, ormai sanguinante e tumefatto, prima ha finto uno svenimento gettandosi per terra, poi si è rialzata di scatto e ha sferrato pugni e calci anche contro i militari.

È finita con un paio di manette intorno ai polsi e una denuncia per lesioni, maltrattamenti in famiglia e resistenza nei confronti dei carabinieri la notte di follia di Ana Maria Fillon, badante romena di 32 anni, da tempo residente a Lu Bagnu.

Ieri mattina nell’aula del tribunale di Sassari in cui è stata accompagnata per l’udienza di convalida del fermo dai carabinieri della compagnia di Porto Torres, la donna, difesa dall'avvocato Marco Palmieri, ha chiesto scusa per l’accaduto ma ha anche ammesso davanti al giudice Valentina Nuvoli e al pm Paola Manunza di ricordare poco e niente della notte precedente. Ci hanno pensato i militari a raccontare in aula i particolari di un litigio furibondo, nato prima in un bar della frazione di Castelsardo e poi proseguito in strada, tra urla, minacce, vasetti di fiori spaccati e il tentativo di sfondare la porta dell’abitazione in cui l’uomo vittima dell’aggressione - un impresario edile di Castelsardo di 48 anni - stava cercando di rifugiarsi mentre la compagna continuava a colpirlo e a graffiarlo sul viso. Nella dettagliata denuncia finita sul tavolo del sostituto procuratore Enrica Angioni l’uomo ha messo nero su bianco una storia che solitamente viene raccontata al contrario, con le donne nel ruolo delle vittime e gli uomini in quello dei carnefici. Ma questa è tutta un’altra storia. Ai carabinieri il 48enne ha riferito di essere da tempo lui vittima della donna e di aver subìto per mesi violenze fisiche e verbali di ogni tipo. Dell’ennesima brutale aggressione testimoni oculari sono stati due notti fa proprio i carabinieri.

Mezz’ora prima dell’arresto Ana Maria Fillon e il compagno erano stati notati dai militari all’interno di bar in evidente stato d’ebbrezza. Tra i due era in corso un battibecco, ma fino a quel momento ai carabinieri era sembrata una questione privata, risolvibile con una bella dormita. E questo era stato il consiglio dato dai militari alla coppia. Una trentina di minuti dopo la situazione era però degenerata. Quando i carabinieri sono passati davanti all’abitazione dei due per un controllo hanno trovato l’uomo con il viso sanguinante che chiedeva aiuto e la donna in stato agitazione. Ieri mattina dopo la convalida del fermo il giudice ha applicato alla donna la misura dell’allontanamento dalla casa in cui viveva con il compagno e ha rinviato il processo al prossimo 23 marzo.
 

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