La Nuova Sardegna

Sassari

Il bilancio punta tutto sui più deboli

di Giovanni Bua
Il bilancio punta tutto sui più deboli

Oltre un terzo della spesa per i servizi sociali, ma se l’economia non riparte sarà impossibile far quadrare i conti

27 febbraio 2018
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Poco meno di 262 milioni, quasi equamente divisi tra fondi per le opere pubbliche e spese correnti. Con 44 milioni dedicati ai servizi sociali, 34 milioni al funzionamento della macchina amministrativa, oltre sei milioni alla sicurezza, e poco più di 2 milioni alle politiche giovanili. Questi i numeri del bilancio di previsione 2018 che questa mattina approderà nell’aula di Palazzo Ducale, con l’approvazione del documento contabile che slitterà però probabilmente alla seduta già convocata per domani. Poco male visto che Sassari sarà il primo tra i Comuni capoluogo ad approvarlo, con oltre un mese di anticipo rispetto alla scadenza del 31 marzo.

Un bilancio non facile da far quadrare, che sconta il costante calo dei trasferimenti statali e regionali, e mette in evidenza come la crisi abbia picchiato duro in città. Basti pensare che il Comune di Cagliari, che conta solo 30mila residenti in più di Sassari, può contare su oltre cento milioni in più di entrate, e quindi di spese, correnti. Facile capire che con una “qualità del contribuente” (intesa come quantità di risorse presenti nelle tasche di privati e imprese) così bassa garantire i servizi diventa una vera impresa. Come ben dimostra il capitolo di gran lunga più oneroso tra le spese comunali, quello dei servizi sociali. Voce che nel 2018 peserà 43 milioni e 723mila euro, (in calo rispetto al 2017 anche se un paio di variazioni già i programma dovrebbero pareggiare i conti) ma comunque capace di impegnare il 31 per cento della spesa corrrente totale.

«È la percentuale più altra dell’Isola – sottolinea l’assessore al Bilancio Simone Campus – e ben dimostra la visione di cui questo documento è portatrice. Abbiamo deciso di avere la massima attenzione per i più deboli e i più poveri. E di creare posti di lavoro attraverso grandi investimenti nelle opere pubbliche. Crescita e solidarietà. Perché, senza una, l’altra non è sostenibile».

Ed effettivamente il confronto tra quanto spende Sassari per i servizi sociali rispetto alle altre amministrazioni fa riflettere: Cagliari impegna infatti il 23 per cento della spesa corrente, Alghero il 26, Oristano il 21. In termini assoluti poi i 44 milioni di “sociale” spesi da Sassari valgono quasi quanto l’intera spesa corrente di Oristano e Alghero (entrambe intorno ai 51 milioni), e quasi il doppio di quella di Porto Torres (intorno ai 24 milioni). È evidente insomma che se non riparte “la macchina” dell’economia cittadina il Comune non potrà fare fronte ancora a lungo a questo livello di servizi erogati.

E su questo si focalizza l’intervento del sindaco Nicola Sanna: «L’approvazione del bilancio con un mese di anticipo rispetto alla nuova scadenza del 31 marzo consentirà all’amministrazione l’immediato avvio delle numerose opere pubbliche finanziate dall’Unione Europea, dallo Stato e dalla Regione, oltre che dai fondi comunali – spiega Sanna –. Si tratta di un bilancio che garantisce il pieno funzionamento della macchina comunale per l’erogazione dei servizi essenziali, ad esempio il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, e voglio sottolineare a questo proposito la mancanza di aumento della tassa rifiuti per le famiglie e i risparmi per le imprese».

«Sarà, inoltre, garantito il trasporto scolastico – continua il primo cittadino – il servizio mensa, e saranno preservate le tariffe per l’utilizzo degli impianti sportivi. Infine, in seguito all’approvazione del programma regionale Lavoras, che stanzia 2,7 milioni di euro, il Consiglio comunale sarà chiamato a breve a disporre la variazione di bilancio che consentirà l’impiego di circa 250 unità a tempo determinato».



In Primo Piano
Il caso

Sassari, palazzina pericolante: sgomberate dodici famiglie

di Paolo Ardovino
Le nostre iniziative