Condannato a 7 ergastoli ottiene il permesso per tornare a casa dalla madre
Rischia di diventare un caso nazionale il provvedimento del magistrato di sorveglianza di Sassari per il capomafia calabrese Domenico Gallico detenuto a Bancali in regime 41bis
SASSARI. Rischia di diventare un caso nazionale il provvedimento del magistrato di sorveglianza che ha concesso un permesso per andare a trovare la madre malata a Domenico Gallico, 60 anni, capomafia calabrese che sta scontando sette ergastoli e altre condanne per decine di anni nel carcere sassarese di Bancali, sottoposto al regime del 41 bis.
[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:regione:1.16555125:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/regione/2018/03/04/news/gallico-colloquio-sospetto-il-pm-no-al-permesso-1.16555125]]
I rischi della concessione del beneficio sono stati manifestati dagli investigatori, dalla Procura di Palmi e dal procuratore capo della Repubblica di Sassari Gianni Caria.Il detenuto figura nella lista dei criminali per i quali è riconosciuta "l'alta pericolosità".
La Dda di Reggio Calabria reputa «l'eventuale permesso assolutamente rischioso trattandosi di un detenuto estremamente pericoloso che ha dato prova di avere approfittato di ogni minimo spazio di libertà per commettere atti illeciti».
Il "permesso di necessità" - secondo quanto previsto dall'articolo 30 dell'Ordinamento penitenziario - è stato concesso dopo una lunga e complessa istruttoria per consentire al detenuto di andare a trovare la madre Lucia Giuseppe Morgante, 91 anni, anche lei condannata all'ergastolo per associazione mafiosa e omicidio ma che ha ottenuto un differimento dell'esecuzione della pena per motivi di salute.