La Nuova Sardegna

Sassari

Casa protetta, nuova gestione e retta più alta per i ricoverati

di Barbara Mastino
Casa protetta, nuova gestione e retta più alta per i ricoverati

Ozieri, le famiglie degli ospiti erano all’oscuro della novità e chiedono il rispetto del vecchio contratto Il Comune si è impegnato a contenere le spese e ha convocato un incontro con i congiunti dei pazienti

03 marzo 2018
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OZIERI. Conclusasi positivamente per il mantenimento del servizio e per la sorte dei dipendenti, che sono stati tutti assunti, sta invece provocando malumori tra i familiari degli utenti il cambio di gestione della comunità integrata (ex casa protetta) Clemenza e Giuseppe Pietri. La nuova gestione, in capo a una cooperativa cagliaritana, è operativa dal primo febbraio, ma ciò è avvenuto, come racconta un gruppo di familiari, senza nessuna comunicazione agli utenti né alcun incontro con il Comune per avvisare della novità e informarsi su chi volesse ancora continuare a usufruire del servizio. «Da anni i nostri cari sono ospitati nella casa protetta ed è in vigore un contratto che noi abbiamo firmato con il Comune (che in precedenza gestiva il servizio tramite Prometeo, ndr) – raccontano i familiari – ma non siamo stati ufficialmente informati del cambio di gestione: il Comune non si è premurato di convocarci per comunicare quali sarebbero stati i cambiamenti. Del resto – proseguono – al momento non è cambiato niente, e sia a febbraio sia ora a marzo abbiamo continuato a versare la retta mensile sul solito conto, che fa capo al Comune». La presenza in loco degli stessi operatori presenti in precedenza, poi, non ha fatto notare nessun cambio della guardia, per cui anche coloro che erano informati del fatto che qualcosa sarebbe presto mutato non ne hanno avuto alcuna prova tangibile. La questione, però, è di sostanza più che di forma, come dicono ancora i familiari, che fanno riferimento soprattutto al contratto ancora in essere, la cui rescissione non è ufficialmente avvenuta. La circostanza diventa ancora più grave dal momento che nei giorni scorsi alcuni familiari sono stati contattati telefonicamente dalla nuova gestione che comunicava un previsto aumento del costo del servizio, che a quanto pare dovrebbe passare dagli attuali 1400 euro al mese a 1950 euro. «Oltre al danno la beffa – racconta la parente di un paziente –: non solo non abbiamo idea di chi ora stia gestendo il servizio e veniamo contattati per telefono da uno sconosciuto, ma oltretutto questo contatto è stato cercato solo per comunicare un aumento». Il Comune, per voce del sindaco, fa sapere che sta «cercando una mediazione per evitare un eccessivo aumento della retta che resterà invariata fino a tutto il mese di aprile». Il Comune comunque interverrà a sostegno dei soggetti più deboli. Ma ai familiari non basta: «Da anni siamo legati a un contratto e chiediamo che sia rispettato, non vorremmo essere costretti a trasferire i nostri familiari altrove dove sicuramente troveremo un servizio migliore e a un costo più accessibile. Non vorremmo rinunciare alla casa protetta, anche perché la abbiamo scelta per non sradicare i nostri cari dal loro ambiente e allontanarli troppo dalla famiglia». Per la settimana prossimo il Comune ha convocato i familiari degli utenti per illustrare la situazione.

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