La Nuova Sardegna

Sassari

Alle terme con i soldi dei condomini

Un’amministratrice e il compagno sono finiti a processo per truffa e falso, ieri hanno patteggiato

07 marzo 2018
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SASSARI. Con i soldi dei condòmini andavano alle terme, pagavano la spesa al supermercato, il conto nei ristoranti e negli alberghi. Avevano persino acquistato una libreria, tre telefoni cellulari, un kit fotografico e un elettrodomestico. Ma quando l’attesa per i lavori di manutenzione o per il rifacimento delle facciate dei palazzi è diventata troppo lunga, sono iniziati i primi sospetti. E sono partite anche le indagini.

A finire a processo sono stati un’amministratrice di condominio, Elisa Cara, sassarese di 54 anni, e il suo compagno Giovanni Mossa, di 59. A entrambi sono stati contestati i reati di truffa aggravata e appropriazione indebita, mentre solo a Mossa anche la falsità ideologica. Ieri mattina, davanti al giudice Anna Pintore, l’avvocato difensore Ignazio Sanna ha concordato con il pm il patteggiamento a un anno per Mossa e a un anno e due mesi per la Cara. Gli inquilini truffati si sono costituiti parte civile con gli avvocati Stefano Porcu e Simona Pedde. Si tratta dei condòmini di tre palazzi che si trovano in viale Umberto, in via Principessa Jolanda e in via Ugo La Malfa.

Nel primo degli episodi contestati Elisa Cara, come amministratrice di un condominio in via Principessa Jolanda, aveva riscosso le quote relative a lavori di rifacimento della facciata e aveva consentito al compagno, che non aveva alcun rapporto di collaborazione con il condominio, «di accendere nella banca Carige, istituto scelto dall’assemblea condominiale – scrive il pm – un conto corrente intestato al condominio stesso ma sul quale era autorizzato a operare solo Mossa che aveva esibito un verbale di assemblea condominiale contraffatto nonché il certificato di attribuzione del codice fiscale del condominio nel quale figurava come rappresentante, inducendo così in errore l’istituto di credito circa la propria carica di amministratore». In questo modo, secondo l’accusa, la coppia si era impossessata delle quote per oltre 40mila euro. Somma prelevata con bonifici, assegni e bancomat «e utilizzata per esigenze personali e familiari». Stessa cosa era accaduta con le quote dei condomini di viale Umberto (17mila euro). Solo alla Cara – come amministratrice uscente – è contestata anche l’appropriazione indebita per non aver consegnato «la documentazione condominiale bancaria e quella relativa ai lavori di ristrutturazione al nuovo amministratore». (na.co.)

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