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Ecocentro comunale, inviata la richiesta di finanziamento

GIAVE. L’amministrazione comunale ha inoltrato all’assessorato regionale all’Ambiente la richiesta per un finanziamento necessario a realizzare un centro di raccolta comunale (ecocentro), a supporto...

07 marzo 2018
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GIAVE. L’amministrazione comunale ha inoltrato all’assessorato regionale all’Ambiente la richiesta per un finanziamento necessario a realizzare un centro di raccolta comunale (ecocentro), a supporto della raccolta differenziata dei rifiuti urbani. L’amministrazione si è impegnata a cofinanziare per il 50%, (80mila euro), i lavori previsti nel progetto, già predisposto e allegato alla richiesta, il cui importo complessivo è di 160mila euro. L’area individuata per la costruzione della struttura è situata nella parte alta dell’abitato, vicino al campo sportivo. L’opera sarà realizzata su due piani, sfalsati di circa un metro e mezzo, facilmente accessibili da una cancellata esterna, adeguatamente protetti da infiltrazioni di varia natura e totalmente controllati da un sistema di videosorveglianza, anche per prevenire lo sgradevole fenomeno di un incontrollato abbandono dei rifiuti. Obiettivo principale della struttura prevista è quello di dotare il Comune di un servizio che potrà migliorare il sistema di gestione del ciclo rifiuti, considerato anche che l’ente è privo di un centro di raccolta adeguato alla normativa vigente e ha delegato all’Unione dei Comuni del Meilogu il servizio di ritiro e smaltimento che sarà gestito da un consorzio d’impresa, con sede centrale a Cesena, costituito da tre società: Formula ambiente, Ciclat trasporti ambiente e Area riscossioni. Con il progetto del centro di raccolta comunale di rifiuti differenziati sarà eliminata l’attuale struttura del servizio di raccolta, che prevede l’uso di cassonetti stradali e talvolta stimola l’utenza a un atteggiamento non appropriato, un aspetto che dovrebbe essere modificato con la raccolta domiciliare, che comporterà il rispetto delle giornate prefissate e degli orari di conferimento diretto, «sia delle frazioni di rifiuti per le quali risulta difficile rispettare i vincoli temporali del servizio di raccolta, sia di quelle frazioni, per le quali non è previsto specifico circuito di raccolta», a evitare il conseguente abbandono dei rifiuti ingombranti in aree pubbliche non presidiate. Si ha di riscontro la certezza di una raccolta più ordinata e completa che potrà portare ad apprezzabili ricadute ambientali e a un risparmio nelle spese di conferimento. La struttura è collocata all’interno di un’area facilmente accessibile per la sistemazione di rifiuti «che non prevedono l’installazione di strutture tecnologiche o processi di trattamento» ma hanno l’importante compito di completare i servizi d’igiene urbana.

Emidio Muroni

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