La Nuova Sardegna

Sassari

Miniera di Olmedo cessa la concessione: la palla alla Regione

di Gianni Bazzoni
Miniera di Olmedo cessa la concessione: la palla alla Regione

La società greco-sassarese ha rinunciato, ieri la determina Ci vorrà tempo per il nuovo bando. Le paure dei lavoratori

07 marzo 2018
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SASSARI. Nuovo capitolo nell’intricata vicenda della miniera di Olmedo e nella storia di una trentina di lavoratori che a quel sito sono direttamente collegati. Ieri il direttore dell’assessorato regionale all’Industria Gabriella Mariani ha firmato la determina con la quale viene accolta la rinuncia alla concessione mineraria (denominata “Olmedo”) da parte della European Bauxites S.A. con sede ad Atene (in Grecia) e della Shipping Mediterranean Sealong SpA (sede legale a Sassari). Con questo passaggio formale, ora la miniera e le sue pertinenze vengono riacquisite al patrimonio indisponibile della Regione e il giacimento di bauxite potrà essere oggetto di un bando per una nuova concessione. Non prima però che siano eseguiti una serie di interventi (quindi con gli investimenti necessari) per fare in modo che il giacimento di bauxite possa diventare davvero appetibile sul mercato e incontrare l’interesse di aziende che intendono scommettere sul rilancio della miniera di Olmedo.

La competenza per le opere di messa in sicurezza del giacimento di bauxite passa ora all’Igea per effetto di un accordo transattivo che è stato siglato tra l’Igea SpA e le due società che hanno rinunciato alla concessione mineraria.

La storia - come detto - riguarda da vicino il futuro di una trentina di lavoratori protagonisti negli ultimi mesi di una vertenza coraggiosa e che è già costata grandi sacrifici ai minatori e alle loro famiglie. Ieri i lavoratori hanno lanciato un ultimatum alla Regione: «Chiediamo che entro giovedì venga definita la data per la convocazione dell’incontro – hanno detto – in modo da definire un percorso, fatto di certezze, sulla situazione di tutti i lavoratori».

Nell’ultimo periodo, caratterizzato dall’occupazione a oltranza della miniera e da diverse iniziative di protesta, 13 lavoratori hanno completato le selezioni e le visite mediche per il passaggio nelle file dell’Igea (la società si occupa della messa in sicurezza delle aree minerarie e che ha come azionista unico la Regione) e ora attendono la definizione dell’operazione. Restano fuori - al momento - altri 16 lavoratori per i quali il futuro è più incerto, specie appena cesseranno gli effetti degli ammortizzatori sociali. Per questo occorre fare presto e avere le idee chiare, anche per evitare conseguenze drammatiche.

Non restano molte alternative. Ci sono interlocuzioni avviate con i Comuni che potrebbero impiegare gli operati sulla base di progetti specifici, ma i sindacati - proprio nei giorni scorsi - hanno chiesto chiarezza e, soprattutto, di fare presto perché il tempo a disposizione ormai è davvero poco.

Il resto del discorso è relativo al nuovo possibile bando per il rilancio vero della miniera di Olmedo. Una iniziativa al momento nebulosa e sulla quale si attende una presa di posizione della Regione. Così come si trova oggi, il giacimento - nonostante le potenzialità - rischia di passare inosservato. Per il rilancio servono risorse e interventi importanti.

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