La Nuova Sardegna

Sassari

Il bimbo di Alà dei Sardi ucciso da una infezione polmonare

di Luca Fiori
Il bimbo di Alà dei Sardi ucciso da una infezione polmonare

L’autopsia ha evidenziato che il bambino di 17 mesi al momento dell’ingresso al “Segni” di Ozieri aveva già alcuni sintomi

09 marzo 2018
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SASSARI. È stata un’infezione polmonare a fermare il cuoricino di Gian Piero Corrò, il bimbo di 17 mesi di Alà dei Sardi, morto a casa dei genitori il 28 febbraio scorso, poche ore dopo essere stato visitato e poi rimandato a casa dai medici del pronto soccorso dell’ospedale “Antonio Segni” di Ozieri.

Lo hanno accertato ieri mattina nell’istituto di patologia forense dell’università il medico legale Francesco Lubinu e l’anatomopatologo Antonio Cossu a cui la procura della Repubblica di Sassari ha affidato l’incarico di eseguire l’autopsia sul corpicino del bimbo. Occorreranno 60 giorni per conoscere gli esiti esatti della perizia - che si avvarrà anche della consulenza dell’infettivologa Maria Stella Mura - ma il quadro che ha portato alla morte prematura del piccolo Gian Piero sembra già abbastanza chiaro. Il decesso è sopraggiunto a causa di insufficienza respiratoria dovuta a un’infezione polmonare di cui i medici di Ozieri non si sarebbero resi conto o che avrebbero sottovalutato. Al momento dell’ingresso in ospedale il bimbo aveva infatti una percentuale molto bassa di ossigeno nel sangue, la febbre alta da alcuni giorni e difficoltà respiratorie.

Tutti sintomi che - secondo gli inquirenti - avrebbero dovuto convincere i medici che visitarono il bimbo a un ricovero o a un trasferimento d’urgenza nel reparto di Pediatria di Sassari. Il piccolo Gian Piero venne invece rimandato a casa con una terapia antibiotica e antipiretica, ma poche ore dopo morì a casa nonostante il disperato tentativo di salvargli la vita dei medici del 118. I sostituti procuratori Paolo Piras ed Enrica Angioni, titolari dell’inchiesta per omicidio colposo, sono convinti che il 28 febbraio scorso non sia stato fatto tutto il possibile per salvare la vita del bambino.

Per questo motivo due dottoresse (un medico del pronto soccorso e una pediatra) sono state iscritte nel registro degli indagati. Ieri mattina all’esame autoptico hanno preso parte anche Salvatore Lorenzoni e Francesco Serra, i medici legali nominati come consulenti di parte dalle due indagate, difese dagli avvocati Paolo Spano, Marco Peralta e Giuseppe Bassu. All’autopsia ha preso parte anche il medico legale Antonio Nieddu, nominato come consulente di parte dalla famiglia Corrò rappresentata dall’avvocato Sergio Milia. Anche la direzione sanitaria dell’Ats all’indomani della tragedia aveva disposto un’indagine interna per ricostruire quanto accaduto. Venerdì, alle 15, nella chiesa di Sant’Agostino ad Alà dei Sardi i funerali del piccolo. Il sindaco Francesco Ledda ha proclamato il lutto cittadino.
 

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