La Nuova Sardegna

Sassari

Sorso, scade il dominio internet: un privato salva Biddas

Salvatore Santoni
Sorso, scade il dominio internet: un privato salva Biddas

Pino Doro ha registrato il museo, il Comune non aveva ancora provveduto. Il cittadino cederà gratis il rinnovo «a patto che la struttura venga tutelata»

14 marzo 2018
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SORSO. Quando si è accorto che il dominio internet era ancora disponibile ha realizzato che in Comune non avevano ancora mosso un dito. E non ci ha pensato due volte: ha messo mano alla carta di credito e l’ha registrato a suo nome. Lui è un cittadino di Sorso, si chiama Pino Doro ed è l’artefice del salvataggio telematico del museo Biddas: ha pagato il conto al posto del Comune e messo in salvo dagli speculatori il sito del museo dei villaggi abbandonati.

Avvisaglie. Il sito internet del museo Biddas era finito offline qualche settimana fa perché in Comune non avevano rinnovato l’abbonamento. A un certo punto però il periodo di salvaguardia, quello che l’autorità nazionale dei domini internet concede per sollecitare il rinnovo prima della disdetta definitiva, è terminato senza che nessuno muovesse un dito. Ma dove non è arrivata la pubblica amministrazione ci ha pensato il cittadino.

Resuscitato. Oggi il sito si presenta con una pagina di cortesia che recita: «Questo dominio è stato registrato al solo scopo di sottrarlo a eventuali speculatori che potrebbero usarlo per fini commerciali. Il museo Biddas è un patrimonio della Città di Sorso e andrebbe tutelato in tutte le forme possibili, sia dal punto di vista fisico che “virtuale”, io sto cercando di tutelarlo almeno dal punto di vista della presenza via web. Sarà effettuato il trasferimento del nome a dominio quando verrà affidato un bando per la sua gestione o se verrà stabilito di gestirlo con altre modalità».

Chi è? Rintracciare l’artefice del salvataggio telematico è stato relativamente semplice. I nomi dei proprietari dei domini risiedono infatti nel sistema di anagrafe ospitata all’indirizzo www.nic.it. «Visto il precedente di Calici di stelle ho ritenuto mettere in salvo il dominio del museo da eventuali speculatori - spiega Pino Doro - e l’ho fatto per evitare al Comune la trafila burocratica che è necessaria per rivendicare eventuali diritti: attivare certe procedure necessita di tempi lunghi e costi che ho preferito evitare. E appena il Comune ritenesse di riaverlo indietro sono pronto a restituirlo senza chiedere un centesimo».

Il precedente. L’ultima volta che in Comune hanno dimenticato di rinnovare un dominio internet correva l’anno 2015. A farne le spese fu il sito di Calici di stelle (calicidistellesorso.it). Al posto delle foto ricordo della manifestazione enogastronomica erano apparse - e ci sono tuttora - una sfilza di calzature sportive di dubbia autenticità. Questa volta, invece, è andata diversamente: ci ha pensato un cittadino a salvare il sito del Biddas.

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