La Nuova Sardegna

Sassari

New York, salta la prenotazione dell'elicottero: coppia sassarese salva per miracolo

di Vincenzo Garofalo
New York, salta la prenotazione dell'elicottero: coppia sassarese salva per miracolo

Anticipato a sabato il tour sui grattacieli con lo stesso velivolo precipitato domenica con un bilancio drammatico: 5 morti

15 marzo 2018
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SASSARI. Un miracolo. Il destino. Forse solo una buona dose di fortuna. Nicole Carboni e Marco Concas, due fidanzati sassaresi di 25 e 26 anni, non sanno bene come chiamare ciò che è successo nell'ultimo fine settimana trascorso nella Grande Mela. Sanno solo che sono vivi, e che sono potuti tornare sani e salvi a casa. Domenica a New York un elicottero turistico è precipitato nelle acque dell’East River e cinque persone che si trovano a bordo sono morte. Si è salvato solo il pilota. Nicole e Marco sarebbero dovuti essere su quell'elicottero. Programmando la loro vacanza negli Stati Uniti, avevano prenotato il fantastico tour aereo sulla città ben quattro mesi prima, e avevano scelto l’11 marzo per ammirare Manhattan dal cielo. A New York la compagnia Liberty Helicopter li ha contattati spiegando loro che c’era stato un errore nella vendita dei biglietti, con una sovrapposizione delle prenotazioni. Scusandosi per l’inconveniente, ha chiesto loro la disponibilità ad anticipare di un giorno il tour in elicottero per sorvolare la baia e la distesa di grattacieli. Scambio accettato. Nicole e Marco sono saliti sull’elicottero, un Eurocopter AS350, sabato 10 marzo, felici di poter fare comunque il loro giro turistico due dita sotto le nuvole. Un tour di quindici minuti, con a bordo sei persone, per godere di una visuale unica, trasvolando la Roosevelt Island, l’isola che si trova nel tratto di mare fra Manhattan e Queen. Un’avventura unica, che adesso i due fidanzati non dimenticheranno mai, per davvero.

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«Il giro in elicottero è stato molto bello e divertente, non ci siamo mai sentiti in pericolo», raccontano dopo essere rientrati a Sassari. «La compagnia turistica prima di salire sull’elicottero consegna ai passeggeri il giubbino di salvataggio e fa vedere un video sulle norme di sicurezza, per esempio come allacciare e slacciare le cinture, e altre manovre d’emergenza. Prima montare a bordo ci hanno scattato anche delle foto ricordo da acquistare dopo il volo». Tutto magnifico: l’emozione di muoversi su un elicottero, il panorama mozzafiato e la sensazione di essere veramente liberi che solo il volo può dare. Il giorno dopo, domenica 11 marzo, alle 19 ora locale (in Italia era più o meno mezzanotte), lo stesso elicottero ha un problema al motore mentre sorvola il braccio di mare dell’East River e precipita in acqua, senza lasciare scampo ai cinque turisti che si trovavano a bordo. Due di loro avevano preso il posto che sarebbe dovuto essere di Nicole e Marco. «Abbiamo appreso la notizia dell’incidente la sera stessa, e siamo rimasti agghiacciati», racconta Nicole, che nella vita lavora come infermiera all’Aou di Sassari. «Immediatamente abbiamo realizzato che su quell’elicottero avremmo dovuto esserci noi. Abbiamo riconosciuto lo stesso mezzo dalle foto sui giornali e dalle immagini che scorrevano nei telegiornali. A essere precipitato era proprio il velivolo su cui eravamo saliti il giorno prima. Stessa compagnia, stesso colore, stessa sigla identificativa dell’elicottero», continua Nicole. Lunedì mattina, quando ci siamo svegliati abbiamo capito che la notizia era arrivata anche in Italia: abbiamo trovato decine di messaggi sui telefoni, messaggi di amici e parenti da Sassari. Sapevano che avremmo fatto il tour in elicottero ed erano preoccupati per noi. Volevano sapere se stessimo bene, se fossimo stati coinvolti in qualche modo nell'incidente. Per fortuna abbiamo potuto rassicurare tutti. Quel cambio di biglietti inatteso ci ha davvero salvato la vita». La vacanza è continuata serena, anche se più di una volta il pensiero è andato a quell’elicottero, al destino. «Siamo andati a New York per festeggiare la laurea di Marco, e questa vicenda, pur facendoci molto riflettere non ci ha rovinato il viaggio». E non ha scatenato paure recondite: «Nessun timore al momento di imbarcarci sull'aereo per il rientro in Italia, siamo rimasti tranquilli». Anche se, «non credo che per un bel po’ ci verrà voglia di fare un altro giro in elicottero».
 

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