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Sassari

l’obbligo nelle scuole 

“Caccia” al vaccino code interminabili nell’ambulatorio

“Caccia” al vaccino code interminabili nell’ambulatorio

PORTO TORRES. Code lunghe ieri e durante tutta la settimana da parte delle famiglie degli studenti che si sono presentate nell'ambulatorio vaccinale del servizio di Igiene e sanità pubblica di via...

16 marzo 2018
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PORTO TORRES. Code lunghe ieri e durante tutta la settimana da parte delle famiglie degli studenti che si sono presentate nell'ambulatorio vaccinale del servizio di Igiene e sanità pubblica di via Lombardia. Rispetto al testo iniziale del provvedimento sull’obbligatorietà vaccinale, infatti, è stata introdotta l’autocertificazione e l’iscrizione automatica anche per chi avendo prenotato il vaccino non è riuscito a far fare la sua somministrazione prima dell’inizio della scuola. Questo ha sicuramente influito sulla decisione delle famiglie di provvedere in queste ultime due settimane all’obbligo vaccinale e la conferma si è vista soprattutto ieri mattina con una lunga fila che si è andata a formare proprio davanti all’ingresso dell’ambulatorio di via Lombardia.

Gli operatori sanitari hanno dovuto quindi fronteggiare improvvisamente tantissime presenze rispetto alla normalità quotidiana, e hanno comunque chiesto all’utenza di mantenere la giusta pazienza affinché lo staff medico potesse accontentare tutti sino a fine mattinata. La stessa situazione caotica potrebbe però ripetersi anche alla riapertura dell’ambulatorio, prevista la prossima settimana, e per questo motivo sarebbe importante che l’ambulatorio e i dirigenti scolastici comunicassero tra loro per stabilire un numero limitato di studenti al giorno che si devono recare nella struttura sanitaria per assolvere all’obbligo vaccinale. «Probabilmente c’è stata una errata interpretazione delle indicazioni ministeriali da parte delle famiglie o della scuola – dice il direttore del Servizio di igiene e sanità dell’Azienda tutela della salute, Fiorenzo Delogu –, perché le persone sono andate a timbrare un libretto vaccinale che era stato già timbrato dai medici del servizio di Igiene e sanità pubblica». Il dirigente dell’Ats fa riferimento a quanto stabilisce la circolare del 27 febbraio. (g.m.)

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