conferenza a Ittireddu
La donna sarda dalla preistoria all’età medievale
ITTIREDDU. Nel mese dedicato all’universo femminile, le donne saranno assolute protagoniste domani 17 marzo a Ittireddu della conferenza “Feminas. L’universo femminile in Sardegna dalla Preistoria...
16 marzo 2018
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ITTIREDDU. Nel mese dedicato all’universo femminile, le donne saranno assolute protagoniste domani 17 marzo a Ittireddu della conferenza “Feminas. L’universo femminile in Sardegna dalla Preistoria all’Età Medievale” che sarà tenuta dalle 18 nell’aula consiliare dall’archeologo Graziano Caputa, collaboratore della Soprintendenza Sassari e Nuoro dal 1986, organizzata dall’amministrazione comunale con la collaborazione dei giovani del Servizio Civile Nazionale.
La conferenza, che sarà corredata da immagini, racconterà in sintesi una Storia “alternativa”, tutta al femminile, ricostruita attraverso lo studio di reperti scheletrici, manufatti realizzati o adoperati da donne nei più svariati ambiti, immagini - modellate, scolpite o dipinte - che raccontano il mondo dal punto di vista della donna: il suo aspetto fisico, il vissuto quotidiano e delle occasioni ufficiali o cerimoniali, le donne come madri e dee che hanno popolato e influenzato la realtà e l’immaginario collettivo per migliaia di anni. Una ricca serie di manufatti, legati soprattutto alle attività lavorative, alla sfera simbolica e alle arti decorative, racconta la giornata tipica delle donne sarde ma anche la cura del corpo, l’arte della bellezza, l’alimentazione, le malattie e le pratiche mediche e persino il rapporto con il sacro e la morte, lungo tutte le fasi oggetto della conferenza. Una ricostruzione conduce lo spettatore in un percorso fascinoso e sorprendente dove l’elemento femminile godeva senz’altro di un rapporto paritario con l’uomo e in cui, da un supposto “matriarcato”, si passò gradualmente ad una società stratificata e gerarchica basata su un modello maschile. Una interessante sintesi che racconterà una storia per molti versi ancora inedita. (b.m.)
La conferenza, che sarà corredata da immagini, racconterà in sintesi una Storia “alternativa”, tutta al femminile, ricostruita attraverso lo studio di reperti scheletrici, manufatti realizzati o adoperati da donne nei più svariati ambiti, immagini - modellate, scolpite o dipinte - che raccontano il mondo dal punto di vista della donna: il suo aspetto fisico, il vissuto quotidiano e delle occasioni ufficiali o cerimoniali, le donne come madri e dee che hanno popolato e influenzato la realtà e l’immaginario collettivo per migliaia di anni. Una ricca serie di manufatti, legati soprattutto alle attività lavorative, alla sfera simbolica e alle arti decorative, racconta la giornata tipica delle donne sarde ma anche la cura del corpo, l’arte della bellezza, l’alimentazione, le malattie e le pratiche mediche e persino il rapporto con il sacro e la morte, lungo tutte le fasi oggetto della conferenza. Una ricostruzione conduce lo spettatore in un percorso fascinoso e sorprendente dove l’elemento femminile godeva senz’altro di un rapporto paritario con l’uomo e in cui, da un supposto “matriarcato”, si passò gradualmente ad una società stratificata e gerarchica basata su un modello maschile. Una interessante sintesi che racconterà una storia per molti versi ancora inedita. (b.m.)
