La Nuova Sardegna

Sassari

Muore alle Cliniche, i figli denunciano

di Luigi Soriga
Muore alle Cliniche, i figli denunciano

Carlo Dessole, 73 anni, aveva problemi alle arterie: l’intervento per sostituire lo stent era slittato per mancanza di protesi

16 marzo 2018
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SASSARI. Al pronto soccorso, lunedì scorso, è arrivato con le sue gambe. Dopodiché Carlo Dessole, 73 anni, pensionato sassarese, ha avuto i giorni contati. Prima è finito nel reparto di Chirurgia vascolare dell’Aou, poi in sala operatoria, quindi in rianimazione, e infine sul tavolo del medico legale. Per i familiari è una morte che non convince: hanno deciso di annullare i funerali fissati per oggi, hanno presentato un esposto in Procura, e il magistrato ha disposto il sequestro delle cartelle cliniche e l’autopsia sulla salma.

C’è soprattutto una delibera pubblicata nell’albo pretorio dell’Aou, con data 7 marzo, cioè due giorni dopo l’ingresso di Carlo Dessole al Santissima Annunziata. E il documento recita testualmente: «L’Aou di Sassari non dispone nel proprio ambito aziendale della figura professionale di un chirurgo vascolare con la necessaria professionalità, che possa sostituire il responsabile della struttura in sua assenza. L’Ats di Nuoro ha manifestato la propria disponibilità a mettere a disposizione un proprio chirurgo vascolare per le Cliniche di San Pietro, al di fuori dei propri impegni di lavoro nella struttura di competenza». Perciò in caso di assenza del professor Eugenio Martelli, nel reparto di chirurgia vascolare a sostituirlo sarà Gianfranco Fadda, primario dell’ospedale San Francesco di Nuoro. A questo punto ciò che i figli di Carlo Dessole si chiedono è questo: «Nostro padre è stato ricoverato lunedì, gli esami diagnostici hanno evidenziato la necessità di un intervento, l’operazione è stata fissata per giovedì 8 marzo, poi la data è stata spostata a martedì 13 marzo per mancanza di stent, ma poi sotto i ferri c’è finito domenica notte a mezzanotte, dopo che si è aggravato improvvisamente. Ne vien fuori alle 3 e mezza e viene rioperato l’indomani mattina alle 10. Da quel momento nostro padre non si risveglia più. Finisce in rianimazione e muore mercoledì 14 marzo alle 11. Noi vogliamo trasparenza: vogliamo sapere quanto abbia inciso lo slittamento della data dell’intervento sul decesso di nostro padre». Le cartelle cliniche e i registri delle presenze chiariranno poi altri aspetti: l’intervento è stato rimandato perché non c’erano gli stent o perché non c’era la disponibilità di un primario nel reparto? E la notte che la situazione è precipitata, in sala operatoria chi era presente?». Carlo Dessole da un mese accusava dei problemi di circolazione e fastidi alle gambe. Era andato da un radiologo per sottoporsi a una tac. «Lo specialista – racconta il figlio – è stato categorico: non c’è tempo da perdere, lei è a rischio aneurisma. Vada di corsa al Pronto Soccorso, mostri l’esisto dell’esame e si faccia ricoverare».

Il pensionato, che aveva subìto in passato un intervento per un’occlusione arteriosa, sale in auto, si mette al volante, e si presenta al Santissima Annunziata. E il pronto soccorso lo dirotta subito nel reparto di chirurgia vascolare. Dicono i medici dell’Aou: «Abbiamo diagnosticato il peggioramento di una pregressa patologia per la quale, già diversi anni fa, era stato operato». Dicono i familiari: «Ci hanno rassicurato: bisognava semplicemente sostituire il vecchio stent». Dicono i medici: «L'operazione chirurgica, da realizzare in maniera mininvasiva, necessitava di un'accurata preparazione, con particolari protesi e materiali specifici per il paziente e la sua patologia che consentissero di operarlo in sicurezza». All’inizio l’intervento viene fissato per l’8 marzo. «Poi ci hanno riferito che non c’erano stent disponibili – racconta il figlio – e che il materiale sarebbe arrivato dopo alcuni giorni». Sala operatoria prenotata per martedì 13 marzo. Dicono i medici: «Il paziente “asintomatico”, è stato così ricoverato in via precauzionale in ambiente protetto, in attesa di un intervento di elezione non appena fossero stati disponibili i presidi specifici. La degenza si svolgeva in pieno benessere, poi la situazione è precipitata improvvisamente e il paziente domenica notte, dopo una AngioTc, è stato operato d'urgenza quindi sottoposto a nuovo intervento lunedì. Mercoledì, però, è deceduto». I figli però non credono al destino segnato, si sono rivolti agli avvocati Mario Pittalis e Andrea Roggero e hanno presentato denuncia in Procura. Anche la direzione dell’Aou ha aperto un’indagine interna e ha chiesto ai chirurghi una relazione clinica sulla vicenda.

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