La Nuova Sardegna

Sassari

Coniugi investiti, l’auto correva troppo

di Luca Fiori
Coniugi investiti, l’auto correva troppo

La perizia sulla velocità ha stabilito che il Fiat Doblò andava a 70 chilometri orari. La Procura chiede il rito immediato

18 marzo 2018
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SASSARI. Correva troppo e anche per questo motivo non ha potuto far niente per evitare di travolger e uccidere Tonina e Salvatore Satta, i coniugi di Pattada morti la mattina del 3 dicembre scorso mentre aspettavano l’autobus alla fermata dell’Atp di viale Porto Torres.

Secondo la perizia effettuata dall'ingegner Giuseppe Roggero su incarico della Procura, al momento del terribile impatto costato la vita ai due commercianti in pensione, il Fiat Doblò guidato da Mirco Migliori - l’idraulico di Valledoria di 33 anni accusato di duplice omicidio stradale - andava a 70 chilometri orari.

Troppo veloce, in un tratto di strada urbana in cui il limite massimo consentito è di 50. I giorni scorsi il giudice delle indagini preliminari Michele Contini ha fissato per il 22 maggio prossimo l’udienza preliminare. In quell’occasione i familiari delle vittime, assistiti dall’avvocato Mariolina Doneddu, decideranno se costituirsi parte civile. In quella data si deciderà inoltre se accogliere la richiesta di giudizio immediato avanzata dai titolari dell’inchiesta, i sostituti procuratori Paolo Piras ed Enrica Angioni, o se accogliere invece quella dei legali di Migliori, gli avvocati Sebastiano Pes e Giuseppe Lepori, che vorrebbero affrontare il processo con il rito abbreviato condizionato a una perizia psichiatrica. La difesa sostiene infatti che l’idraulico di Valledoria abbia travolto i coniugi Satta a causa di un malore. La mattina della tragedia, prima dell’arrivo in città l’idraulico «si sarebbe ritrovato senza rendersene conto - si legge nell’ordinanza del gip - con il veicolo in parte fuori strada, per poi riprendere rapidamente il controllo». Un segnale che qualcosa non andava e che secondo la Procura avrebbe dovuto convincerlo a non rimettersi al volante. Migliori era invece arrivato in città e dopo aver fatto acquisti in un centro commerciale si era rimesso alla guida. Poco dopo si era verificata la tragedia. Dopo tre mesi agli arresti domiciliari il 7 marzo scorso l’idraulico è tornato in libertà in attesa del processo.

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