La Nuova Sardegna

Sassari

La battaglia degli alberi, accordo: a Sant’Orsola quel che si taglia si ripianta

di Pinuccio Saba
La battaglia degli alberi, accordo: a Sant’Orsola quel che si taglia si ripianta

Le piante pericolanti o che bloccano il passaggio dei disabili saranno eliminate. Il Comune compenserà con una piantumazione in tre zone del quartiere

19 marzo 2018
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SASSARI. Alla fine i due fronti contrapposti sono riusciti a strappare una promessa al sindaco Nicola Sanna. Anzi due. Gli alberi che saranno tagliati a Sant’Orsola saranno ripiantumati in tre siti del quartiere: nel piazzale della chiesa, nello spiazzo davanti alla nuova scuola elementare e in piazza Roberta Serradimigni; inoltre saranno rifatti marciapiedi danneggiati e la pavimentazione verrà realizzata (se i costi lo consentiranno) con una miscela bituminosa colorata, nel rispetto delle cromaticità originali.

Ieri mattina, a Sant’Orsola, si erano dati appuntamento i due schieramenti, uno favorevole e l’altro contrario al taglio degli alberi, per incontrare il sindaco Nicola Sanna per convincerlo (ognuno con le proprie argomentazioni) che la scelta fatta era giusta o sbagliata. Ovviamente, anche all’interno dei schieramenti, con i doverosi distinguo. L’incontro con il sindaco è finito, come era prevedibile, con un confronto tra le parti, confronto che in alcuni frangenti ha assunto i toni dello scontro. Nulla di grave, sia ben chiaro, solo un’accesa discussione che ha messo di fronte le ragioni dei due schieramenti.

Da una parte il comitato di Sant’Orsola che plaude all’iniziativa del Comune che nel progetto complessivo di parziale riqualificazione del quartiere (taglio degli albero compreso) intende investire mezzo milione di euro. Dall’altra un comitato spontaneo che intende salvaguardare la tipicità del quartiere residenziale, alberi compresi. Alberi che non siano malati, ovviamente, mentre sull’invasione sotterranea delle radici con il conseguente “sollevamento” di marciapiedi e sede stradale, si può e si deve discutere il metodo di intervento che esclude - in prima battuta - l’abbattimento degli alberi.

Diverse le soluzioni prospettate dalle parti, che ipotizzano una serie di interventi per l’allargamento dei marciapiedi con l’inevitabile istituzione di alcuni sensi unici dovuti al restringimento delle carreggiate. Questo se non consentirà di salvare gli alberi che hanno danneggiato i marciapiedi o che ostruiscono quasi del tutto il passaggio dei disabili, permetterà però di restituire il verde estirpato dal resto del quartiere in alcuni punti strategici di Sant’Orsola come -appunto - piazza Serradimigni, il piazzale antistante la chiesa che in molti scambiano per un parcheggio, e lo spazio antistante la nuova scuola elementare. Una soluzione che, inevitabilmente, finirà per scontentare qualcuno ma che sembra aver smussato gli argomenti sui quali si sono confrontati ieri mattina i componenti del comitato di Sant’Orsola guidato da Francesco Piras che ieri ha chiamato a consulto i rappresentanti di Wwf e Italia nostra, e il comitato spontaneo del quale si è fatto portavoce Michele Saba che in poche ore aveva raccolto 500 firme per accompagnare una petizione indirizzata al sindaco con la quale si chiedeva la rinuncia al taglio degli alberi, una quarantina distribuiti in alcune strade del quartiere. Petizione al momento ritirata.

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