La Nuova Sardegna

Sassari

Anziani indifesi, caccia agli autori delle truffe

Anziani indifesi, caccia agli autori delle truffe

Diverse denunce in città, i carabinieri chiedono la collaborazione dei cittadini Signore distinto di 30-40 anni, alto 1.75-1.80, si spaccia come amico di famiglia

21 marzo 2018
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SASSARI. Si presenta come amico dei figli, o comunque vicino alla famiglia raccontando storie difficilmente verificabili da anziani soli e non sempre in buone condizioni di salute. E riesce a farsi consegnare denaro o oggetti di valore, poi si dilegua senza lasciare traccia. L’autore della truffa - che è attivamente ricercato dai carabinieri della compagnia di Sassari - è una persona distinta, di circa 30-40 anni, alta 1,75/1,80, di corporatura robusta.

Le indagini coorinate dal maggiore Fabio Melci sono tuttora in corso e l’episodio denunciato ai militari da uno degli anziani presi di mira dal truffatore è solo l’ultimo di una serie di azioni perpetrate nel territorio ma anche in altre zone della Sardegna secondo un modus operandi che si riscontra anche in ambito nazionale. Dall’attività di monitoraggio svolta dai militari, è emerso che i malviventi operano da soli o in coppia, mettendo in atto piani che si differenziano e che poi si ripetono.

Questi i fatti già documentati. I truffatori si qualificano come appartenenti alle forze dell’ordine, per lo più senza mostrare segni distintivi, adducono esigenze connesse a controlli di polizia, e così riescono a entrare in casa per poi derubare gli anziani. Altri si presentano come dipendenti del Comune o di aziende che erogano servizi (luce, acqua, gas, rifiuti) e anche in questo caso la scusa è quella di effettuare dei controlli ma finalizzata a portare via denaro e oggetti di valore. In altri casi, i truffatori si spacciano per avvocati o amici di famiglia e, fingendo di aver già preso accordi con un altro componente della famiglia per la consegna di denaro, riescono a circuire la vittima al fine di farsi consegnare somme in contanti o oggetti di valore. Non mancano anche le proposte per sottoscrivere abbonamenti a riviste non autorizzate (riconducibili anche all'Arma dei carabinieri, dietro corrispettivo di denaro).

«Nel caso in cui qualcuno dovesse trovarsi in presenza di una condotta simile a quelle descritte – hanno spiegato i carabinieri – è necessario chiamare immediatamente il numero d’emergenza 112 e rappresentare l’accaduto. I carabinieri veri sono sempre riconoscibili in quanto indossano l’uniforme o, se in abiti civili, sono dotati di appositi distintivi e documenti di riconoscimento». Nel caso in cui uno sconosciuto si presenti a chiedere del denaro, gli investigatori ricordano che « è sempre opportuno chiedere un documento e accertare se la storia che sta raccontando è vera. Se lo sconosciuto fa finta di parlare al cellulare e prendere accordi con un parente, è necessario eseguire una verifica contattando direttamente la persona, senza far entrare lo sconosciuto in casa e senza utilizzare il suo telefono cellulare (l’interlocutore potrebbe non essere chi pensate che sia)». (g.b.)



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