La Nuova Sardegna

Sassari

Crollo nel circolo di via Enrico Costa tre rinviati a giudizio

di Nadia Cossu
Crollo nel circolo di via Enrico Costa tre rinviati a giudizio

Il solaio precipitò sui tavolini della trattoria “Sonazzos”  Vanno a processo il proprietario del locale e un geometra

26 marzo 2018
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SASSARI. Andranno a processo il prossimo 22 settembre due dei cinque imputati per il crollo – due anni fa – del solaio nel circolo-trattoria “Sonazzos” di via Enrico Costa.

Il gup Gian Cosimo Mura ha rinviato a giudizio Davide Facci, proprietario del locale, e il geometra Sergio Chessa che aveva coordinato alcuni lavori di ristrutturazione eseguiti poco prima del crollo. Ai due – che hanno nominato come avvocati difensori Stefano Porcu e Paolo Spano – sono contestati due reati: “crollo di costruzioni o altri disastri dolosi” e “delitti colposi di danno” previsti rispettivamente dagli articoli 434 e 449 del codice penale. È stata invece archiviata la posizione di Francesco Demartis (che era assistito dall’avvocato Pierluigi Carta), proprietario di un appartamento e amministratore del condominio; dell’ingegnere Salvatore Virdis e di Maria Giovanna Demontis. Si sono costituiti parte civile il proprietario dell’appartamento che si trova sopra il circolo (con l’avvocato Liliana Pintus) e l’intero condominio (con l’avvocato Pierluigi Carta).

I condòmini del palazzo e anche quelli degli stabili vicini nel cuore della notte del 15 marzo 2015 erano stati svegliati da un rumore fortissimo, simile a un’esplosione. Era crollata un’ampia parte del solaio che reggeva il piano sopra il circolo, uno schianto potentissimo che aveva fatto franare sui tavoli e sulle sedie della graziosa trattoria in stile sardo quintali di mattoni di tufo, travi e i mobili del piano sovrastante che ospitava lo studio di un odontotecnico. Una quantità tale di materiale in grado di provocare, se solo il crollo fosse avvenuto qualche ora prima quando il locale era pieno di clienti, una tragedia. La Procura di Sassari aveva aperto un’inchiesta incentrata sulle modalità con le quali erano stati eseguiti gli ultimi lavori di ristrutturazione del locale. I proprietari degli appartamenti, che hanno sopportato enormi disagi, erano potuti tornare nelle loro case solo a distanza di mesi.

Nel fascicolo del dibattimento entrerà anche la perizia eseguita in sede di incidente probatorio che stabilì che la colonna al centro del locale «collassò per cedimento strutturale». Era impossibile, in sintesi, che quella colonna potesse reggere i carichi dei piani superiori.

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