La Nuova Sardegna

Sassari

In trincea contro il tumore al pancreas

Gabriella Grimaldi
In trincea contro il tumore al pancreas

In trent’anni l’incidenza è raddoppiata. Alla Chirurgia dell’azienda ospedaliera 140 operazioni eseguite negli ultimi 8 anni

27 marzo 2018
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SASSARI. Trent’anni “in guerra” contro il tumore al pancreas che in questi 30 anni ha raddoppiato l’incidenza. Sono questi i numeri di un percorso difficile ma sempre deciso che ha visto protagonisti i medici (in particolare i chirurghi) dell’Aou. Quello al pancreas infatti è considerato uno dei tumori più aggressivi oltreché, nella maggior parte dei casi, letale: il tumore del pancreas colpisce ogni anno in Italia circa 13 mila persone e negli ultimi 30 anni ha più che raddoppiato l’incidenza. Trent’anni fa questo tumore aveva un’incidenza di circa 9 persone su 100mila oggi, invece, di 21 su 100mila. La Sardegna non si discosta dalla media nazionale e, anche nell’isola, a essere colpita maggiormente è la popolazione di età compresa tra i 60 e gli 80 anni. Ma si registrano casi anche tra i più giovani. A Sassari i pazienti vengono operati, quando c’è l’indicazione, già dalla fine degli anni Ottanta e, negli ultimi otto anni, sono 140 gli interventi realizzati, otto dall’inizio del 2018. «Abbiamo registrato un’anticipazione dell’insorgenza della patologia e, per questo motivo, di recente abbiamo chiesto al centro epidemiologico di Sassari un approfondimento su questa casistica». A parlare è Alberto Porcu, docente di Chirurgia alla facoltà di Medicina di Sassari e responsabile dell’unità operativa complessa di Chirurgia dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari.

I numeri. «Dai dati del Pne, il Programma nazionale esiti predisposto da Agenas, negli ultimi otto anni, dal 2009 al 2016, sono 140 i casi trattati dalla nostra unità operativa. Dall’inizio dell’anno abbiamo già operato otto pazienti, tre sono in lista d’attesa e, a breve, potranno essere operati», afferma il chirurgo. L’obiettivo è incrementare il numero degli interventi. Inoltre l’arrivo dei nuovi anestesisti dovrebbe consentire di ridurre le liste d’attesa, la mobilità passiva e le spese per la sanità regionale. Sempre dai dati Pne si evince che nel 2016 su 59 pazienti sardi che hanno subito un intervento per tumore del pancreas, il 54,2 per cento (32) sono stati operati in Sardegna e la quota maggiore di questi, cioè 15 (pari al 25,4 per cento), a Sassari. Il 45,8 per cento (27), invece, sono stati operati nella penisola.

L’intervento. «Se diagnosticato per tempo - aggiunge Alberto Porcu - con le tecniche chirurgiche che abbiamo acquisito, e che in questi trent’anni sono migliorate notevolmente, il paziente ha buone prospettive di vita. È chiaro, però, che più difficoltoso è l’intervento, a seconda della posizione in cui il tumore è localizzato nel pancreas, maggiori sono i rischi. Che aumentano anche in caso di età avanzata del paziente». L’intervento prevede l’asportazione del duodeno, della colecisti, della testa del pancreas e di un tratto dell’intestino tenue. Dopo la fase demolitiva inizia quella ricostruttiva, con il collegamento dei vari organi tramite l’intestino tenue. L’attività interventistica vede una stretta collaborazione tra chirurghi e oncologi. Il paziente, infatti, prima dell’operazione può essere sottoposto a terapia chemioterapica neoadiuvante, per ridurre la massa del tumore, quindi a terapia adiuvante dopo l’intervento, per ridurre il rischio che la malattia si ripresenti.

Prevenzione. Al momento, dicono gli esperti, il tumore del pancreas è la quarta causa di morte ma «considerato il suo aumento, e il fatto che la malattia resta per lungo tempo asintomatica, a breve potrebbe essere anche la seconda causa di morte», commenta lo specialista. Per questa patologia non c’è solo una questione di familiarità, «tra i fattori che possono favorire la malattia si possono citare uno stile di vita non corretto, un’alimentazione non adeguata e il fumo», continua Alberto Porcu. Insomma, al momento l’attività di prevenzione che i medici consigliano è una dieta equilibrata, la migliore strategia per combattere una malattia che ancora oggi fa molta paura.

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