La Nuova Sardegna

Sassari

Commissione sanità, prima visita post riforma

di Barbara Mastino
Commissione sanità, prima visita post riforma

Sopralluogo all’ospedale “Segni” di Ozieri per incontrare dirigenti e personale Sono emerse tutte le criticità che impediscono la piena operatività dei reparti

28 marzo 2018
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OZIERI. Una riforma che ancora non si vede, che dopo sei mesi non ha avuto attuazione e rischia anche di essere cancellata dalle eventuali obiezioni attese dal Governo. È questa la sorte del riordino della rete ospedaliera, dei cui risultati la commissione regionale Salute ha iniziato a discutere ieri a Ozieri, prima tappa di una serie di incontri in vari ospedali sardi. Dopo un sopralluogo in vari reparti del Segni, la commissione presieduta da Raimondo Perra si è riunita nell’ex Salone Suore alla presenza di rappresentanti istituzionali locali e di un nutrito gruppo di medici e altro personale dell’ospedale, «che abbiamo convocato per ascoltarne le voci, le testimonianze, le recriminazioni per capire dall’esperienza dei protagonisti quanto di questa riforma stia effettivamente procedendo», ha detto Perra. E la risposta è stata «niente», sia a Ozieri sia nel resto dell’isola, dove la legge approvata a ottobre non ha ancora ricevuto attuazione. A Ozieri in particolare questo non-risultato si vede, a si vede in particolare la non applicazione dello specifico dettato che prevede che il presidio unico di primo livello Alghero-Ozieri non debba perdere nessuno dei suoi reparti ma che anzi debba essere oggetto di rafforzamenti dell’esistente nonché di alcune aggiunte. I dubbi però rimangono, soprattutto perché il “monitoraggio” al quale il presidio unico di primo livello dovrà sottostare non potrà dare risultati positivi se si continuerà a lavorare - come sottolineato da tutti i medici intervenuti - con un organico di gran lunga al di sotto del necessario. Tra gli esempi emersi, la Radiologia, con apparecchiature d’avanguardia ma esami fatti solo per sei ore al giorno visto che i medici in servizio sono proprio sei (a fronte di un fabbisogno di almeno il doppio, discorso che vale anche per infermieri, tecnici e altri operatori), ma anche Ginecologia e Pediatria che operano come ambulatori, o l’Oncologia che ha solo due medici, di cui uno è responsabile anche ad Alghero. Quello che con più forza è emerso, insieme con la carenza di personale, è la caratteristica dell’ospedale di Ozieri come presidio di un territorio vasto, ancorché poco popolato, ma dove i “numeri” si fanno grazie al fatto che molti pazienti di altri distretti continuano a rivolgersi al Segni anche perché non sempre sono informati sull’effettiva offerta dell’ospedale. Un presidio che supporta tutte le esigenze di un territorio dove non esiste una rete specialistica extra-ospedaliera, che gestisce la stabilizzazione delle emergenze ma anche tanti pazienti con necessità di lunghe degenze, e che effettua interventi chirurgici a pieno regime (si parla di dieci ore in media al giorno di attività in sala operatoria), una mole di esami imponente (oltre 30mila nel 2017 la sola Radiologia), gestisce centinaia di accessi ogni mese al pronto soccorso. «Vigileremo sull’applicazione del dettato della norma – ha detto il presidente Perra – iniziando subito con un incontro con il direttore generale nel quale faremo presenti le nostre impressioni».

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