La Nuova Sardegna

Sassari

L’ateneo stabilizza cinquanta impiegati con la legge Madia

di Gabriella Grimaldi
L’ateneo stabilizza cinquanta impiegati con la legge Madia

Soddisfazione del rettore Carpinelli: «Avremo più forza» E ora i concorsi per i ruoli di professori associati e ordinari

30 marzo 2018
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SASSARI. Cinquanta assunzioni a tempo indeterminato nel settore tecnico-amministrativo dell’università. L’approvazione definitiva della proposta di stabilizzazione di un certo numero di precari avanzata dall’amministrazione è arrivata ieri dal Consiglio di amministrazione e dal Senato accademico in riunione congiunta. La proposta è stata approvata all’unanimità dopo che era già passata a maggioranza in Senato il 14 marzo e all’unanimità in Cda il giorno successivo. Con l’esecutività del provvedimento 50 impiegati dell’ateneo, di cui una buona parte già in servizio e gli altri “pescati” dalle graduatorie di idoneità, potranno contare finalmente su un contratto a tempo indeterminato. «Si tratta di un risultato importante per la nostra università - commenta il rettore Massimo Carpinelli -, perché la stabilizzazione di persone estremamente competenti di cui l’ateneo ha bisogno e che conoscono perfettamente la macchina amministrativa rafforzerà l’intero ateneo». L’operazione si è resa possibile grazie alla cosiddetta legge Madia sulla stabilizzazione dei lavoratori precari della pubblica amministrazione. L’università di Sassari ha scelto di applicare il comma 1 dell’articolo 20 considerato il più “solido” dal punto di vista della possibilità di ricorsi. Il comma infatti stabilisce una serie di requisiti che si devono avere al momento della stabilizzazione: ad esempio essere in servizio a una certa data e da almeno tre anni. Fattori che hanno lasciato fuori alcune decine di precari che l’università dovrà “assorbire” in un altro modo. «Abbiamo scelto di applicare quella parte della normativa allineandoci alle altre università che hanno avviato la stabilizzazione - sottolinea il rettore Carpinelli -. Non essendo una procedura obbligatoria hanno sfruttato la possibilità data dalla legge Madia quegli atenei che avevano in bilancio le risorse per attivare il provvedimento. Noi siamo fra quelle università che, grazie ai sacrifici fatti in questi anni, oggi possono permettersi di incrementare i propri servizi grazie alla stabilizzazione del personale». Restano ancora da “sistemare” i precari nel campo della docenza e della ricerca. L’ateneo turritano purtroppo deve fare i conti con centinaia di ricercatori precari e con la necessità di arruolare professori associati e ordinari. Su questo fronte stanno prendendo forma i bandi di concorso per posti di ordinario (7), associato (31) e ricercatori di tipo B (11). Il rettore dice che le prossime selezioni saranno bandite già dal prossimo mese, altre a giugno (ulteriori risorse potrebbero venire fuori dall’assestamento di bilancio) mentre sono in cammino le procedure per mettere in pratica il piano straordinario di assunzioni previsto dal precedente Governo: 600 ricercatori per gli atenei del Sud. «Questo di oggi - conclude Carpinelli - è l’inizio di un percorso che l’ateneo ha intrapreso, nonostante i vincoli stringenti in termini di risorse finanziarie, consapevole dell’importanza che le risorse umane hanno per la crescita sostenibile dell’istituzione e al contempo, del valore di dare risposta al problema reale del precariato».

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