La Nuova Sardegna

Sassari

Abbanoa contro gli abusivi: denunciati 200 ladri d’acqua

di Claudio Zoccheddu
Abbanoa contro gli abusivi: denunciati 200 ladri d’acqua

Gli allacci illegali alle condotte scoperti da gennaio: più di due casi al giorno

31 marzo 2018
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SASSARI. Magari non avevano voglia di pagare quanto dovuto, ma certamente non difettavano in ingegno. Anzi, tra i 200 allacci abusivi alla rete dell’acqua ce n’erano alcuni realizzati da persone che, oltre a una spiccata attitudine al furto, evidentemente avevano l’ingegneria civile nel Dna. Diversamente diventerebbe impossibile spiegare l’allaccio abusivo che regalava acqua gratis a sette case nella periferia di Quartu Sant’Elena: un raccordo sulla condotta principale permetteva all’acqua di raggiungere le case percorrendo un sistema di tubi in ghisa perfettamente a norma, se non fosse che tutto il sistema non sarebbe dovuto esistere. Ma gli ingegneri del furto d’acqua non sono gli unici a darci dentro quando si tratta di sfuggire al contatore e dribblare le bollette.

Allacci abusivi. Negli ultimi tre mesi ne sono stati scoperti, e denunciati, 200. In media sono più di due al giorno, segno che la pratica è piuttosto diffusa e che i furbetti del contatore sono ancora convinti di farla franca. E non si tratta di una moda del momento o di un particolare tipo di sfida ideologica dell’ultima ora: nel 2017 le segnalazioni partite da Abbanoa e dirette all’autorità giudiziaria sono state più di mille. Se la media dei primi tre mesi del 2018 dovesse essere rispettata, a fine anno i ladri d’acqua saranno pochi in meno rispetto a quelli dell’anno scorso.

Le irregolarità. Innanzitutto non c’è una zona in cui i ladri d’acqua sono più concentrati. Si ruba praticamente in tutta l’isola, senza alcun tipo di distinzione geografica. Ma tra i casi scoperti dal nucleo ispettivo di Abbanoa non ci sono solo furti d’acqua. Nell’esercito di irregolari scoperti dagli investigatori del gestore unico delle acque sarde ci sono anche personaggi che sversavano i reflui direttamente negli impianti di depurazione, oppure intere aziende agricole e allevamenti allacciate abusivamente ai pozzetti di sfiato che dovrebbero servire ad espellere l’aria dalle tubatura ma che, evidentemente, possono essere utilizzati anche per alleggerire le condotte.

I casi limite. Nell’elenco dei prestigiatori del contatore c’è un po’ di tutto. Oltre alle utenze domestiche, l’inventiva dei ladruncoli è stata utile per sistemare l’approvvigionamento idrico di bed & breakfast, ristoranti, bar, chioschi sulla spiaggia ma anche seconde case che venivano affittate a turisti che hanno scoperto l’allaccio abusivo solo dopo essere rimasti senza acqua, nonostante avessero già pagato la vacanza. In questo filone figura anche una villa di lusso in Costa Smeralda con suite, giardino e piscina. Roba di classe, destinata a soddisfare le necessità di clienti de luxe ma non del gestore idrico. Le bollette, infatti, non le pagava nessuno.

Le denunce. Rubare l’acqua è un’azione che non porta in dote il titolo di novello Robin Hood. Anzi. Chi si allaccia abusivamente alla rete, chi ruba i contatori del vicino, chi bypassa il suo con il classico tubo di gomma contribuisce all’aumento esponenziale delle bollette indirizzate, ad esempio, al vicino di casa. E lo stesso principio vale per i condomini. Ecco perché spesso sono proprio i vicini di casa a segnalare le irregolarità. Altre volte ci pensano gli stessi colpevoli a farsi notare, magari bucando le strade per raggiungere le condotte a cui allacciarsi abusivamente. Dove non arriva il senso civico, arrivano i controllori di Abbanoa che con l’aiuto delle tecnologia impiegano un attimo a scovare i morosi e presentare il conto, debitamente salato.

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