La Nuova Sardegna

Sassari

la visita ai sepolcri 

Alle “cerche” anche monsignor Saba

Alle “cerche” anche monsignor Saba

SASSARI. La suggestione di riti secolari caratterizza gli ultimi giorni della Settimana Santa che giovedì sera ha raggiunto l’apice di partecipazione con la visita ai sepolcri (le cerche) allestiti...

31 marzo 2018
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SASSARI. La suggestione di riti secolari caratterizza gli ultimi giorni della Settimana Santa che giovedì sera ha raggiunto l’apice di partecipazione con la visita ai sepolcri (le cerche) allestiti nelle chiese, in particolare quelle della città vecchia. E quest’anno c’è stata una novità. Anche l’arcivescovo Gian Franco Saba era tra i pellegrini di “li zeshi”. Il presule è comparso per le vie del centro, desideroso di conoscere la pietà popolare del suo gregge, di inserirsi sempre più nel tessuto della sua gente. Un gesto apprezzato da chi lo ha visto in cammino con il suo popolo. Già il martedì santo monsignro Saba aveva accolto la confraternità dei Misteri in Cattedralle, anche questo un gesto di vicinanza nuovo verso la comunità pastorale. Durante il pellegrinaggio per raggiungere le sette chiese, l’arcivescovo è stato accostato e salutato dalle persone che incontrava che volevano fargli gli auguri e si è soffermato con tanti giovani.

I fedeli sassaresi hanno visitato i sepolcri, almeno sette (o un numero dispari), come vuole tradizione, epilogo di una giornata intensa aperta, di mattina, con il rito di benedizione dell’olio crismale. Dal tardo pomeriggio, un continuo via vai di fedeli, fino a notte inoltrata, ha partecipato alle visite nelle chiese per adorare i sepolcri allestiti con grande varietà di forme e colori. Il pellegrinaggio per le cosiddette “cerche” è una di quelle pratiche antiche che si tramandano nei secoli rievocando memorie che affondano le radici nelle origini medievali della città. L’accensione di un cero, il raccoglimento in preghiera, la mano che sfiora la statua del Cristo o della Vergine, gesti antichi di una religiosità popolare genuina e intimamente vissuta.

Le più visitate sono state le chiese dentro la cinta muraria, ricche di storia e fascino: dalla Trinità a Sant’Antonio Abate, da Sant’Andrea a San Sisto, da Santa Caterina a San Giacomo e San Nicola a Sant’Apollinare fino alle Monache Cappuccine. L’antica chiesa, con l’annesso monastero, esercita sempre un fascino particolare, la riprova, anche giovedì notte, con il flusso continuo di fedeli che ha affollato l’edificio sacro incastonato nel cuore del centro storico. (a.me.)

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