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Con “S’Incontru” conclusi i riti pasquali

Con “S’Incontru” conclusi i riti pasquali

CHIARAMONTI. Con la celebrazione de «S’Incontru», l’incontro gioioso tra il Cristo Risorto e la Madonna vestita finalmente a festa dopo i giorni del lutto e della ricerca angosciosa del Figlio, la...

05 aprile 2018
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CHIARAMONTI. Con la celebrazione de «S’Incontru», l’incontro gioioso tra il Cristo Risorto e la Madonna vestita finalmente a festa dopo i giorni del lutto e della ricerca angosciosa del Figlio, la domenica di Pasqua si sono conclusi a Chiaramonti i riti della Settimana Santa seguiti con grande partecipazione e devozione dalla comunità.

Un periodo in cui la fede cristiana si è unita alla tradizione di simbologie e cerimonie, molte delle quali affondano le loro radici nel secolo XVI e nella dominazione spagnola, come «Sas chiscas mudas» (la visita a tutte le chiese del paese con Maria vestita a lutto nella ricerca del Figlio), “S’Incravamentu” (la crocifissione) e «S’Iscravamentu» (la deposizione del Cristo dalla croce) del Venerdì Santo, uno dei momenti più suggestivi, dopo la Santa messa in “Coena Domini” con la lavanda dei piedi del Giovedì Santo, con l’adorazione del Crocifisso e del Cristo deposto, poi portato in processione con la Madonna trafitta dal dolore per la passione e la morte del Figlio.

Riti profondamente toccanti che per tutta la Settimana Santa, dalla domenica delle Palme fino alla solenne messa pasquale passando per la Via Crucis con le stazioni in sardo, hanno visto impegnati, al fianco del parroco don Paolo Tirotto, il gruppo Apostoli, il coro parrocchiale, le catechiste, i chierichetti e i tanti bambini che hanno collaborato alle funzioni e hanno suonato le matracche in giro per il paese per annunciare i riti del Venerdì santo a iniziare dalla processione de “Sas chiscas mudas” alle 8 del mattino.

Da ricordare anche, dopo “S'Incontru”, la visita in processione alla casa di riposo con le statue della Madonna e del Cristo, gli Apostoli e i chierichetti.

Un gesto importante per rendere partecipi anche gli ospiti della struttura della Pasqua e farli sentire parte della comunità. Tradizioni scandite dal calendario liturgico ma che per essere tramandate hanno bisogno della partecipazione e della collaborazione di tutti.

Letizia Villa

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