L’economia si tinge di blu grazie alla rete dei porti
di Giovanni Bua
Il sistema camerale lancia la fase due del progetto italo-francesce “BlueConnect” In arrivo un voucher destinato a sostenere crescita e innovazione delle imprese
05 aprile 2018
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SASSARI. L’economia dell’Isola si tinge di blu. E scommette sulle enormi, e inespresse, potenzialità del suo sistema di porti. Da mettere in rete in Sardegna, in Italia e nel Mediterraneo per farli diventare volàno di sviluppo. A provare a “metterli in moto” il progetto comunitario Blueconnect, partito nel febbraio 2017 coinvolgendo sei regioni dello spazio di cooperazione franco-italiano: Sardegna, Liguria, Toscana, Alpi Marittime, Corsica e Var.
BlueConnect. Un piano complesso e articolato portato avanti nell’Isola da Promocamera - azienda speciale della Camera di Commercio del nord Sardegna – con la collaborazione dell’Assonautica. Che ieri nella sua sede sassarese a Predda Niedda ha fatto il punto sullo stato dell’arte e lanciato, dopo una prima parte di raccolta ed e lavorazione dei dati conclusa nel dicembre 2017, la “fase due” del programma di cooperazione: il sostegno diretto alle piccole e medie imprese attive nei settori dell’economia del mare, con l’erogazione di voucher a copertura di costi relativi a piani di crescita e di sviluppo a medio e lungo termine
Le filiere. L’idea di fondo è quella di potenziare e sviluppare le filiere chiave legate all’economia del mare, rafforzando il tessuto imprenditoriale delle micro piccole e medie imprese nell’ambito dei tre settori principali di attività portuale: nautica da diporto e yachting, logistica, crociere e traghetti.
Un’alleanza in cui la Sardegna, e in particolare il nord dell’Isola, possono giocare un ruolo da protagonisti. Come dimostrano i numeri: 66 scali polifunzionali nell’Isola, di cui 41 nel capo di sopra, (con ben 3 dei 4 terminal crociere sardi) e potenziali gioielli da mettere a correre come il porto turistico, commerciale e industriale di Porto Torres, quelli turistici di Alghero, che con i suoi 2mila posti barca è tra i più grandi del Mediterraneo, o Castelsardo. Quello di Olbia-Golfo Aranci. Una massa strategica di cui negli anni si è consolidata l’importanza in termini di indotto, sostenibilità ambientale e innovazione. Ma che ha mostrato anche tutte le sue storiche debolezze, ben messe in fila dalle “interviste” che Promocamera ha realizzato per elaborare il rapporto sulla Sardegna con i dati socio-economici aggregati espressi dalle 79 infrastrutture portuali dell’Isola.
Priorità. Per farsene un’idea chiara basta vedere quali sono le 8 priorità su cui intervenire segnalate dagli stessi operatori: la destagionalizzaizone del turismo nautico, la creazione di comunicazione tra i vari operatori portuali, il collegamento tra porti e aeroporti, l’intensificazione del traffico crocieristico, la riqualificazione delle aree industriali a servizio della cantieristica, l’intensificazione delle reti stradali e ferroviarie, l’ampliamento dei moli per i maxi yacht e la creazione di infrastrutture e servizi nei porti. Il tutto in un sistema in cui solo 6 porti su 10 hanno rampe di varo e stazioni di rifornimento, 2 su dieci mezzi per il dragaggio e campi boe, la metà non ha a disposizione posti auto e barriere anti inquinamento. E in cui, più di tutto, ognuno, nonostante i tanti tentativi di fare sistema, alla fine marcia per sè.
L’aiuto. Un libro di incubi e sogni che l’azienda speciale della Camera di Commercio, in sinergia con i partner del progetto e il coinvolgimento di esperti in gruppi di lavoro transfrontalieri, cercherà di riempire di contenuti, creando una rete di organismi di accompagnamento (professionisti, consulenti e esperti) per il sostegno delle micro, piccole e medie imprese del settore.
A questi si affiancherà un aiuto finanziario sotto forma di voucher per l’innovazione che consentirà a ciascuna delle imprese selezionate di finanziare servizi di consulenza destinati allo sviluppo di soluzioni innovative per la crescita dell’azienda business plan e business model, trasferimento tecnologico, nuovi strumenti di marketing, espansione e accrescimento sui mercati esteri.
BlueConnect. Un piano complesso e articolato portato avanti nell’Isola da Promocamera - azienda speciale della Camera di Commercio del nord Sardegna – con la collaborazione dell’Assonautica. Che ieri nella sua sede sassarese a Predda Niedda ha fatto il punto sullo stato dell’arte e lanciato, dopo una prima parte di raccolta ed e lavorazione dei dati conclusa nel dicembre 2017, la “fase due” del programma di cooperazione: il sostegno diretto alle piccole e medie imprese attive nei settori dell’economia del mare, con l’erogazione di voucher a copertura di costi relativi a piani di crescita e di sviluppo a medio e lungo termine
Le filiere. L’idea di fondo è quella di potenziare e sviluppare le filiere chiave legate all’economia del mare, rafforzando il tessuto imprenditoriale delle micro piccole e medie imprese nell’ambito dei tre settori principali di attività portuale: nautica da diporto e yachting, logistica, crociere e traghetti.
Un’alleanza in cui la Sardegna, e in particolare il nord dell’Isola, possono giocare un ruolo da protagonisti. Come dimostrano i numeri: 66 scali polifunzionali nell’Isola, di cui 41 nel capo di sopra, (con ben 3 dei 4 terminal crociere sardi) e potenziali gioielli da mettere a correre come il porto turistico, commerciale e industriale di Porto Torres, quelli turistici di Alghero, che con i suoi 2mila posti barca è tra i più grandi del Mediterraneo, o Castelsardo. Quello di Olbia-Golfo Aranci. Una massa strategica di cui negli anni si è consolidata l’importanza in termini di indotto, sostenibilità ambientale e innovazione. Ma che ha mostrato anche tutte le sue storiche debolezze, ben messe in fila dalle “interviste” che Promocamera ha realizzato per elaborare il rapporto sulla Sardegna con i dati socio-economici aggregati espressi dalle 79 infrastrutture portuali dell’Isola.
Priorità. Per farsene un’idea chiara basta vedere quali sono le 8 priorità su cui intervenire segnalate dagli stessi operatori: la destagionalizzaizone del turismo nautico, la creazione di comunicazione tra i vari operatori portuali, il collegamento tra porti e aeroporti, l’intensificazione del traffico crocieristico, la riqualificazione delle aree industriali a servizio della cantieristica, l’intensificazione delle reti stradali e ferroviarie, l’ampliamento dei moli per i maxi yacht e la creazione di infrastrutture e servizi nei porti. Il tutto in un sistema in cui solo 6 porti su 10 hanno rampe di varo e stazioni di rifornimento, 2 su dieci mezzi per il dragaggio e campi boe, la metà non ha a disposizione posti auto e barriere anti inquinamento. E in cui, più di tutto, ognuno, nonostante i tanti tentativi di fare sistema, alla fine marcia per sè.
L’aiuto. Un libro di incubi e sogni che l’azienda speciale della Camera di Commercio, in sinergia con i partner del progetto e il coinvolgimento di esperti in gruppi di lavoro transfrontalieri, cercherà di riempire di contenuti, creando una rete di organismi di accompagnamento (professionisti, consulenti e esperti) per il sostegno delle micro, piccole e medie imprese del settore.
A questi si affiancherà un aiuto finanziario sotto forma di voucher per l’innovazione che consentirà a ciascuna delle imprese selezionate di finanziare servizi di consulenza destinati allo sviluppo di soluzioni innovative per la crescita dell’azienda business plan e business model, trasferimento tecnologico, nuovi strumenti di marketing, espansione e accrescimento sui mercati esteri.