La Nuova Sardegna

Sassari

La rabbia dei vigilanti della Secur sit in davanti alla sede dell’Ats

di Paoletta Farina

Oggi manifestazione in piazza Fiume per chiedere una soluzione alla vertenza dei 200 lavoratori Fermo il passaggio dell’appalto alla Coopservice. Un’asta giudiziaria sullo sfondo della vicenda

10 aprile 2018
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SASSARI. Sale la protesta e la rabbia dei vigilanti della Secur, da febbraio senza stipendio e che vedono a rischio 80 posti di lavoro: oggi, a partire dalle 10, sit in dei lavoratori davanti alla direzione generale dell’Ats in piazza Fiume per sollecitare lo sblocco della vertenza che sta mettendo in ginocchio duecento famiglie. Vertenza che si sta sempre più ingarbugliando, con una soluzione che non si prospetta dietro l’angolo tra passaggi di appalti ancora inspiegabilmente in stand by, fallimenti di società coinvolte e via continuando. Nonostante il settore delicato in cui operano i lavoratori, quello della sicurezza di ospedali, enti pubblici, banche, grosse industrie come l’Eni di Porto Torres, e attività commerciali.

Lo stato d’agitazione. I sindacati hanno dichiarato lo stato d’agitazione del personale al quale non vengono corrisposte con regolarità le mensilità da quando Secur è subentrata alla precedente società di vigilanza, la Sgs, con un contratto di affitto di ramo d’azienda stipulato nell’aprile dello scorso anno. Lo scorso dicembre, in seguito a un tavolo di mediazione aperto in prefettura e richiesto dai sindacati, l’Aou e l’Ats, i maggiori committenti, avevano pagato alla Secur fatture per due milioni di euro che però hanno solo messo una pezza a una situazione finanziaria evidentemente difficile. La società ha convocato per stamattina i sindacati, prima dell’inizio della manifestazione in piazza Fiume e si aspettano dall’incontro chiarimenti sullo stato delle cose.

L’asta giudiziaria. La Sgs lo scorso giugno aveva richiesto l’ammissione, al tribunale fallimentare, al concordato preventivo “con riserva” che consente di conservare la gestione della propria impresa, bloccando le azioni dei creditori con cui poter trovare successivamente anche un accordo senza rischiare di subire la dichiarazione di fallimento. Il contratto di affitto alla Secur, che esclude a suo carico debiti e crediti, prevede un canone di 600mila euro annuali più Iva e prevede anche una proposta irrevocabile di acquisto dell’azienda dell’affittuaria per un milione 800mila euro, acquisto che diventa irrevocabile decorso il diciottesimo mese dall’inizio del contratto di affitto. Ma, per farla breve, la sezione fallimentare ha ritenuto che il passaggio di proprietà debba avvenire con una gara che verrà assegnata al miglior offerente. Il 17 aprile prossimo si terrà l’asta davanti al giudice delegato Cinzia Caleffi per far passare beni e personale alla società che se la aggiudicherà. Le offerte dovranno essere presentate entro mezzogiorno del 16 aprile.

Il nuovo appalto di vigilanza. Ben due anni fa, la Coopservice, altra società di vigilanza, si è aggiudicata l’appalto per il servizio nei presidi ospedalieri di Azienda ospedaliero universitaria e Azienda tutela della salute. Ma questo appalto non si capisce quando diventerà effettivo. Di fatto, la Secur sta svolgendo la sua attività in proroga.

I sindacati. «Nonostante le ripetute richieste fatte alle due aziende sanitarie insieme con Cgil e Uil – afferma Maria Giovanna Mela – segretaria territoriale Fisascat Cisl – non riusciamo ad avere informazioni. La Secur non sta pagando i contributi ai lavoratori e come tale non è in regola con il Durc, condizione senza la quale Ats e Aou non possono effettuare i pagamenti per il servizio».

Chiede chiarezza anche Claudia Garau, segretaria territoriale della Uil Sicurezza civile. «Ci sono in gioco posti di lavoro, perché al momento non abbiamo assicurazioni sul fatto che la Coopservice assumerà tutti i lavoratori, secondo clausola sociale. Abbiamo sollecitato il prefetto per l’apertura di un tavolo, ma siamo ancora in attesa di risposte».

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