La Nuova Sardegna

Sassari

Sorso, la prefettura blocca la raccolta degli abiti usati

di Salvatore Santoni
Sorso, la prefettura blocca la raccolta degli abiti usati

Provvedimento interdittivo antimafia per la ditta che dal 2014 gestiva il ritiro Analoghe comunicazioni ad altri 20 Comuni convenzionati con la Serdan Tess

11 aprile 2018
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SORSO. Stop alla raccolta degli abiti usati: puzzano di mafia. L’amministrazione comunale di Sorso ha chiuso i rapporti con la Serdan Tess Srl, una società dell’Oristanese che si occupava di recuperare i rifiuti tessili attraverso una serie di cassonetti dislocati in città. La rescissione dell’accordo è arrivato su richiesta della prefettura di Sassari, che a sua volta ha eseguito un provvedimento interdittivo antimafia partito il 21 marzo scorso da quella di Oristano. Entro pochi giorni dalla città spariranno i tipici cassonetti gialli. La convenzione tra il Comune e l’azienda era stata stipulata il 27 novembre del 2014. E gli accordi prevedevano che la Serdan Tess prendesse in carico i rifiuti tessili raccolti in maniera differenziata attraverso il posizionamento di alcuni cassonetti sul territorio comunale. Una discreta mole di abiti usati che venivano poi trasferiti nell’impianto di Santa Giusta, in provincia di Oristano, gestito dalla ditta. Nei giorni scorsi il dirigente del secondo settore, Maurizio Loriga, ha firmato la determinazione numero 533 del 6 aprile con la quale viene revocata la convenzione con decorrenza immediata. Con lo stesso provvedimento l’amministrazione chiede alla società di Santa Giusta di sospendere, entro il 16 aprile, la raccolta dei rifiuti tessili, e quindi di ritirare i vari cassonetti dislocati a suo tempo nel territorio comunale. Infine, il Comune chiede alla Serdan Tess di saldare i canoni previsti dall’accordo relativi al 2017 e quelli del primo trimestre del 2018. Lo stop alla raccolta da parte della ditta di Santa Giusta verrà discusso durante un vertice previsto oggi al settore Ambiente del Comune per decidere come affrontare il problema evitando disagi ai cittadini. La raccolta degli abiti usati è infatti un servizio molto apprezzato e utilizzato in città. E l’amministrazione comunale, come spiega il capogruppo con delega all’Ambiente, Agostino Delogu, «ne è cosciente e si sta adoperando per una soluzione alternativa». In attesa della soluzione, per i cittadini è sempre possibile - come suggerisce la Guida al riciclo pubblicata sul sito internet comunale, all’indirizzo www.comune.sorso.ss.it - conferire gli abiti usati direttamente all’ecocentro. Il municipio della Romangia non è l’unico ad aver ricevuto la comunicazione della prefettura di Sassari. Analoga richiesta sono state inviate anche ai Comuni di Alà dei Sardi, Castelsardo, Benetutti, Bessude, Bonnanaro, Bottidda, Codrongianos, Cossoine, Ittiri, Monteleone Rocca Doria, Nule, Nulvi, Padria, Padru, Ploaghe, Pozzomaggiore, Santa Maria Coghinas, Sedini, Valledoria e Viddalba.

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