La Nuova Sardegna

Sassari

Confronto su scuola e lavoro nell’era dell’industria 4.0

di Barbara Mastino
Confronto su scuola e lavoro nell’era dell’industria 4.0

Convegno a Bono promosso dagli istituti superiori con Regione, diocesi e Azione cattolica L’assessora Mura: «Lavoras e Talent Up sono un aiuto concreto per far “volare” i giovani»

12 aprile 2018
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BONO. Credere in sé stessi, nelle proprie passioni e affrontare le sfide della vita e del lavoro senza dimenticare il proprio retaggio culturale. Questo il messaggio emerso ieri a Bono nel convegno “Scuola e Lavoro 4.0” promosso dagli istituti superiori in collaborazione con la diocesi di Ozieri e l’Azione Cattolica, che ha visto la presenza dell’assessora regionale al Lavoro Virginia Mura, dell’esperto di dottrina sociale della Chiesa don Walter Magnoni e del vescovo della diocesi di Ozieri monsignor Corrado Melis.

Un dibattito aperto sul Lavoro 4.0, ovvero la quarta rivoluzione industriale che ha segnato il passaggio all’era digitale, una svolta tecnologica che rischia di spersonalizzare il modo di lavorare e davanti alla quale, per questo motivo, i giovani devono farsi trovare pronti ricordando che mai le macchine potranno sostituire del tutto l’uomo, le sue passioni, l’astrazione e l’inventiva. In un mondo dove il posto fisso è ormai un miraggio, i ragazzi devono essere capaci di affrontare una continua formazione ed essere pronti a cogliere le varie opportunità.

Come quelle offerte dai progetti regionali Lavoras e Talent Up, dei quali ha parlato l’assessora Mura, chiamata a raccontare agli studenti del Segni e del Fermi il suo impegno quotidiano per un lavoro «libero, creativo, partecipativo e solidale». «Studiate, formatevi, create - ha detto l’assessore - e sappiate che le istituzioni sono a vostra disposizione non solo per fornivi tutto il supporto possibile ma anche per coadiuvarvi nella redazione dei vostri progetti. Aspettiamo le vostre idee e le vostre proposte, per valorizzare le vostre passioni e le particolarità dei vostri territori». Dalla crisi deve nascere la speranza, ha detto il vescovo Melis, che ha sottolineato quanto sia importante non scoraggiarsi davanti alle cattive congiunture economiche ma anzi cercare di trasformare il disagio in opportunità, utilizzando, appunto, la propria creatività e il proprio retaggio di tradizioni e cultura. «Pensate alle tre cose alle quali tenete di più - ha detto don Walter Magnoni - ma non ditele a voce alta soltanto: analizzatele, e vedrete che da almeno una delle tre nascerà la base del vostro futuro. Ricordatevi chi siete e da dove venite - ha aggiunto il sacerdote - e siate responsabili sia come lavoratori sia come consumatori». Preferire i prodotti della propria terra e puntare a valorizzarli: una “sfida della memoria” che è anche un messaggio per quei ragazzi che un domani si ritroveranno a portare avanti le attività di famiglia, e che saranno chiamati non a riprodurre un passato che non c’è più ma a impiantare sulle esperienze precedenti le nuove metodologie di produzione e organizzazione del lavoro che la modernità - che non è il male assoluto ma una risorsa - ha portato nel mondo.

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