La Nuova Sardegna

Sassari

Smac, mille donne in cura per il tumore al seno

Smac, mille donne in cura per il tumore al seno

La struttura multidisciplinare ha erogato in dieci mesi oltre 3mila prestazioni Il ds dell’Aou, Orrù: «Ora dobbiamo abbattere le liste di attesa per le operazioni»

12 aprile 2018
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SASSARI . Circa mille donne prese in carico, e di queste 687 hanno avuto accesso alla struttura tramite il numero verde e 281, invece, attraverso accesso diretto. E ancora, oltre 3mila prestazioni tra esami radiologici, esami istologici, visite di chirurgo plastico e visite di chirurgo senologo quindi visite fisiatriche, genetiche, oncologiche, psicologiche, radioterapista, senologia radiologica, anche per le pazienti in follow up nei cinque anni. Si tratta dei numeri realizzati della Smac, la senologia multidisciplinare aziendale coordinata, da quando questa ha iniziato a muovere i primi passi, il 5 giugno 2017.

La Smac, nella sua prima fase situata al piano terra del palazzo Clemente, da ottobre è stata trasferita nella seconda stecca bianca in locali dedicati. Con l’atto aziendale la direzione strategica dell’Aou ha confermato all’interno del dipartimento Onco-ematologico la struttura semplice dipartimentale di Coordinamento Breast unit. A febbraio di quest’anno, inoltre, la direzione aziendale ha conferito al professor Gian Vittorio Campus l’incarico temporeneo di direttore della struttura “Coordinamento Breast unit”.

In questo percorso di assistenza multidisciplinare e multiprofessionale alle donne con patologia mammaria, a rappresentare un supporto costante è l’infermiera “case manager” che si occupa: dell’accettazione della paziente, dell’acquisizione della documentazione, dell’inserimento dei dati delle pazienti nella piattaforma informatica dedicata, della prenotazione degli esami specialistici, delle visite di controllo.

Dal momento dell’attivazione della Smac, sono state continue e continuative le riunioni multidisciplinari con tutti i professionisti coinvolti per discutere e decidere il migliore percorso diagnostico terapeutico e riabilitativo. Un ’attività che vede impegnati nell’elaborazione delle migliori strategie, in linea con i protocolli nazionali e internazionali chirurghi, radiologi, psicologi, fisiatri, chirurghi plastici, radioterapisti, medici di medicina nucleare, anatomopatologi e infermieri. «Resta una debolezza – sottolinea il direttore sanitario dell’Aou Nicolò Orrù – quella che ci vede impegnati nell’abbattimento delle liste d’attesa per gli interventi operatori che, nonostante l’attivazione di uno specifico progetto, sono ancora elevate. Sicuramente l’acquisizione del personale di anestesia e di sala consentirà un’azione mirata, per riportare ai tempi indicati dal ministero della Salute le procedure di intervento da realizzare una volta fatte le diagnosi istologiche».

Per fare questo, l’Azienda sta anche valutando l’utilizzo di una sala dedicata agli interventi, sino all’abbattimento delle liste d’attesa. L’azienda, inoltre, dal 2017 ha avviato un progetto finalizzato alla riduzione delle liste mediante prestazioni aggiuntive. Non esistono attese, invece, per le urgenze . «Questa per noi è stata una conquista – afferma Leurdina Corongiu, coordinatrice infermieristica della Smac – entro 72 ore riusciamo a dare risposte per le mammografie, le ecografie e la tipizzazione istologica. E una volta in possesso del referto istologico, prendiamo in carico la paziente e la avviamo al percorso diagnostico terapeutico più opportuno».

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