La Nuova Sardegna

PORTO TORRES. Una Porto Torres diversa, più bella e, al termine della passeggiata, meno misteriosa. Questo, per una trentina di partecipanti, il lascito di Archeo-Parada, visita guidata condotta da Francesca Pileri di ArcheoTorres per le vie della città nata per sostenere una raccolta-fondi per Parada che ha spaziato dal tardo romano all'età giudicale lambendo quella più vicina ai giorni nostri. Il gruppo si è ritrovato di buon mattino in Atrio Comita, dove l’archeoguida ha parlato della prima chiesetta paleocristiana. Poi, sempre con naso all'insù, la passeggiata è proseguita per il patio da cui, con l'ausilio di vecchie stampe d'epoca, i ragazzi hanno potuto scoprire una Porto Torres dalle due anime, divisa in due borghi, quelli di San Gavino e della Marina. Una puntata verso il glorioso edificio del Monte Granatico per svelarne i misteri quindi il passaggio alla scuola elementare “De Amicis” e all’ex Pretura, stabili che hanno funto un po’ da cerniera tra i due rioni. E ancora, la risalita per le viuzze di Monte Agellu a mostrare case storiche un tempo appartenute alla famiglie bene del paese illustrandone fregi e stili, dal classico all'art nouveau al liberty. Da Monte Agellu alla Marina, a scoprire in particolare gli edifici, esistenti o distrutti, del Corso. Prima la storia del Palazzo del Marchese e, in Piazza Garibaldi, della splendida abitazione all'angolo tra via Roma e via Libio, poi il tuffo laddove la follia ha portato alla distruzione di strutture di rara bellezza, dal vecchio mercato civico e la fontana in Piazza Umberto I al vecchio Palazzo Comunale. Ultima tappa la torre Aragonese, simbolo della città, nel cui giardino si è volto lo sguardo verso lo Scogliolungo per un breve cenno agli stabilimenti balneari turritani. Emanuele Fancellu