La Nuova Sardegna

PORTO TORRES. Sardisti critici nei confronti dell’amministrazione comunale per la mancata convocazione di una riunione preparatoria prima del consiglio comunale aperto con Eni in programma martedì alle 12,30. «Questo ci fa capire quanto poca importanza abbia per i pentastellati arrivare preparati con idee e proposte chiare, precise e soprattutto condivise – dice la segretaria del Psd’Az Ilaria Faedda – a un appuntamento così importante per lo sviluppo del nostro territorio: l’orario fissato per l’incontro dimostra inoltre la poca importanza che si da alla presenza dei cittadini e a un possibile dibattito». La segretaria ricorda anche il Protocollo d’intesa del 2011 dove erano previsti 7 impianti di chimica verde, le bonifiche del territorio, un aumento di livello occupazionale e una riqualificazione professionale attraverso processi di formazione tecnica. «Tutte proposte mai realizzate – aggiunge la segretaria dei Quattro Mori – e su cui molti nostri cittadini puntavano per una riassunzione. Un risultato negativo su tutti i fronti, che ha generato una crisi occupazionale senza precedenti». Il Partito sardo d’azione non accetterà passivamente le condizioni industriali decise da Eni – assicura il commissario provinciale Pietro Madeddu – e neanche quella dell’amministrazione 5 stelle: «Perché non prende posizione a tutela del territorio e dei suoi cittadini e non vuole recepire il segnale di adottare una strategia comune per arrivare uniti al confronto con la multinazionale». Il consigliere comunale Costantino Ligas rimarca la mancanza di interlocuzione politica, da parte della maggioranza consiliare, su temi fondamentali per lo sviluppo economico di Porto Torres. «La città sta raggiungendo il triste primato di circa 7mila disoccupati e nei cantieri industriali arrivano operai di nazionalità estera per eseguire lavori che possono fare le maestranze locali». (g.m.)