La Nuova Sardegna

Sassari

Il gestore delle Iene: «Grazie alla musica il centro è rinato»

di Luigi Soriga
Il gestore delle Iene: «Grazie alla musica il centro è rinato»

Deiana vuole incontrare i cento firmatari dell’esposto Volume a palla del locale di Largo Pazzola e notti insonni

17 aprile 2018
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SASSARI. L’intrattenimento notturno all’interno dei centri urbani vive un habitat molto delicato. Ci sono degli equilibri sottili da rispettare. Il caso delle Iene in Largo Pazzola è emblematico del cortocircuito che si può creare. Nella convivenza tra i locali e quiete domestica ci sono tre fattori in ballo: le regole, il loro rispetto, la tolleranza dei residenti, e la severità dei controlli. Quasi tutti mettono in serio rischio la sopravvivenza delle Iene. Questo perché il venerdì notte una fetta del centro storico non chiude occhio sino alle 6 del mattino. Cento di loro hanno messo nero su bianco il loro disappunto attraverso un esposto. Quindi i vigili urbani da qui in avanti eseguiranno i controlli fonometrici. E faranno rispettare anche l’ordinanza del 9 febbraio che dispone che i circoli culturali il venerdì debbano sospendere la musica entro la mezzanotte. Quest’ultimo provvedimento, per il gestore Daniele Deiana, equivale a una sentenza. «In pratica mi stanno dicendo di chiudere i battenti e andare via – dice il titolare delle Iene – e francamente non ho nemmeno più tanta voglia, come in passato, di ingaggiare battaglie contro i mulini a vento. Ero convinto di aver fatto un ottimo lavoro, di aver rivitalizzato una porzione di centro storico in mano ai tossicodipendenti, di aver contribuito a ripulire una zona dello spaccio. E invece vengo additato come il responsabile dello spopolamento del centro storico. E francamente mi cadono le braccia. Allora mettiamoci d’accordo: in tutte le città del mondo nei centri storici si fa musica e cultura. Questo è l’unica maniera di rivitalizzare un quartiere abbandonato. Ed è il lavoro che abbiamo fatto con le Iene e con gli altri locali di piazza Tola. Risultato? Finiamo nel mirino dell’amministrazione con un’ordinanza, dai probabili profili anticostituzionali, che va in controtendenza con tutta Europa».

E prosegue: «Tra l’altro: per aprire mi chiedono insonorizzazione e certificazione antincendio, come fossi una discoteca, e per gli orari di chiusura invece vengo trattato come fossi un bar». La soluzione, se davvero ci sono i requisiti e se tutto è in regola, sarebbe proprio un’istanza al Suap per trasformare il circolo in locale di intrattenimento. Naturalmente ci sono i pro e i contro: da un lato scomparirebbero i limiti degli orari, ma dall’altro i costi di gestione salgono. Insonorizzazione molto più rigorosa, uscite di sicurezza a norma, ma anche stop alle agevolazioni fiscali riservate ai circoli culturali, quindi biglietti all’ingresso e scontrini ad ogni consumazione. « Io vorrei continuare a lavorare come circolo culturale – spiega Deiana – portando band di livello sul palco, con musica dal vivo, facendo del sano intrattenimento e promuovendo artisti. Questa filosofia finora ha ottimi riscontri: le Iene ha quasi 10mila associati, dei quali il 70% arrivano dall’hinterland. Questo significa ripopolare il centro, creare indotto per esercizi che fanno ristorazione e somministrazione. La mia domanda è questa: com’era Largo Pazzola prima delle Iene, e com’era Piazza Tola prima che venisse animata dai locali?».

Altro punto: «Ho visto che contro di me ci sono un centinaio di firme. Mi chiedo però se chi denuncia è a sua volta in regola. Perché c’è un’ordinanza decoro che impone di rifare le facciate, e chi ristruttura deve anche installare infissi con isolamento termico e acustico. I doppi vetri a norma hanno isolamento a 80 decibel, che di certo non farebbero sentire il vociare dei clienti». In verità non esiste alcun obbligo di legge alla sostituzione degli infissi, ma solo un’indicazione comunitaria mai recepita. Inoltre diversi residenti, oltre ad avere i vetri camera, si sono dotati anche di tapini per le orecchie, per riuscire a guadagnare qualche ora di sonno.

«Sicuramente sull'insonorizzazione e sul volume della musica si può intervenire – conclude Deiana – il vero problema sarà trovare un punto di incontro con l’amministrazione sugli orari. Al più presto organizzerò un incontro con il comitato di quartiere e con i residenti: saranno loro a decidere sul destino delle Iene. Se riconoscono i nostri meriti sulla rivitalizzazione della zona, se sono aperti al dialogo, allora andrò avanti. Se invece vogliono la chiusura del locale, tanti saluti e grazie».

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