La Nuova Sardegna

Sassari

Wheeler: «L’Eni sia protagonista del rilancio del nostro territorio»

di Gavino Masia

Lungo faccia a faccia in consiglio comunale con la dirigenza dell’ente di Stato, presenti i lavoratori Bonifiche, chimica verde e fotovoltaico: chiesta una accelerazione sull’attuazione dei tre programmi

18 aprile 2018
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PORTO TORRES. Mancano ancora le ultime autorizzazioni ambientali per avviare in tempi certi il progetto di bonifica della “collina dei veleni” e il progetto del fotovoltaico – così hanno dichiarato ieri i dirigenti di Eni nel faccia a faccia con consiglio comunale e cittadini –. Per passare alla fase 3 del progetto chimica verde è invece necessario risolvere alcuni problemi rispetto ai prodotti realizzati. Nella seduta aperta sono intervenuti consiglieri comunali dei diversi schieramenti e anche cittadini: per ricordare la gravi crisi economica che attraversa la comunità - con il triste record di circa 7mila disoccupati - e la mancata applicazione di quegli investimenti previsti nel protocollo di intesa siglato da politica e parti sociali.

Sindaco. «Una grande azienda come Eni in questo momento può rendersi protagonista per il riscatto del territorio – ha detto Sean Wheeler – finanziando progetti per il rilancio turistico, culturale, ambientale e sociale. Tutto questo non deve essere una scusa per dribblare però il Protocollo di firmato nel 2011: chiediamo che le promesse sancite da quel documento siano mantenute e il tutto in chiave di ricadute occupazionali per questa città. I nostri lavoratori non possono essere dimenticati, e non devono neanche essere presi in giro. A quelle persone, 8 anni fa, era stata chiesta fiducia, ma ora quella fiducia va restituita veramente con il lavoro.

Autorizzazioni bonifiche. «Manca l’Aia da parte della Provincia di Sassari – ha ricordato il program manager per la Sardegna di Syndial, Pier Filippo Mocciaro – e soprattutto il decreto definitivo da parte del ministero dell’Ambiente: ritengo che quest’ultima sia la cosa più importante per la chiusa finale di tutto l’iter autorizzativo e il nostro impegno è di essere molto attivi nel chiedere al Ministero di firmarlo entro breve tempo».

I costi già sostenuti per il risanamento ambientale dell’area industriale della Marinella sono stati sinora 292 milioni di euro, a cui si aggiungeranno 265 milioni e altri 124 milioni nei prossimi 15 anni. L’occupazione per i diretti è calcolata in 66 unità, mentre per gli indiretti oscillerà tra i 100 e 200 lavoratori.

Fotovoltaico. É suddiviso in due sezioni di 17 Mwp e di 14 Mwp da realizzarsi in un anno, su un terreno di 60 ettari della zona industriale, in due fasi temporalmente distinte. «Siamo in attesa della Valutazione di impatto ambientale da parte della Regione – ha precisato l’amministratore delegato di Eni New Energy, Patrik Monino – e prevediamo l’accantieramento nel secondo semestre del 2018. La durata dei lavori è di circa 18 mesi con un investimento di 30 milioni di euro». La scelta di Eni comporterà la chiusura definitiva della centrale 2 - alimentata a olio combustibile Fok e in deroga da diverso tempo – e sono previsti 100 posti di lavoro durante la fase di costruzione.

Chimica verde e tradizionale. «A oggi dobbiamo risolvere ancora alcuni problemi rispetto ai prodotti che realizziamo – ha sottolineato il direttore risorse umane di Versalis, Fabrizio Bellini –, che devono avere i gradi giusti che il mercato richiede, e stiamo lavorando su questo per creare le condizioni per poter passare alla fase 3. Siamo comunque molto impegnati anche con produzioni di chimica tradizionale: realizziamo circa 26mila tonnellate di prodotti, dall’impianto Elastomeri, che vanno in tutto il mondo. La produzione dell’impianto di Porto Torres, tra l’altro, soddisfa il 5 per cento del fabbisogno mondiale». Per Eni erano presenti Pietro Giorgianni, che cura i rapporti con le istituzioni locali, Sergio Lombardini ed Enrica Barbaresi per Versalis e Paolo Carnevale per il progetto metanizzazione.

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