La Nuova Sardegna

Sassari

La Procura ricorrerà in appello

La Procura ricorrerà in appello

Il verdetto sarà impugnato: l’obiettivo principale è tutelare la salute dei cittadini

21 aprile 2018
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SASSARI. Pronti a ricorrere in appello, determinati a impugnare la sentenza di assoluzione con un unico obiettivo: tutelare la salute dei cittadini.

La Procura di Sassari – rappresentata in questo procedimento dai due pubblici ministeri Paolo Piras e Enrica Angioni – sceglie di andare avanti nella convinzione che realmente a Fiume Santo ci fosse un gravissimo inquinamento ambientale. Inquinamento che avrebbe inevitabilmente avuto conseguenze sulla salute della popolazione.

«Sapevano che i veleni scorrevano sotto la centrale di Fiume Santo, inquinando terra e mare – aveva spiegato l’allora procuratore parlano di “doloso silenzio” da parte degli imputati – ma hanno taciuto. Di più: non hanno fatto nulla per evitare o riparare quel disastro ambientale in atto».

Nel procedimento si erano costituiti parti civili la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero dell’Ambiente con l’avvocato Francesco Caput, il Comune di Porto Torres, Wwf Italia e il comitato “Tuteliamo il Golfo dell’Asinara”, rappresentati dagli avvocati Fabrizio Bionda, Gian Michele Sideri e Pina Zappetto.

Il ricorso in appello è stato annunciato dalla Procura che anni fa aveva concentrato l’attenzione sulla zona intorno a Fiume Santo che nel 2002 è stata individuata come sito di interesse nazionale. La salvaguardia del mare – che si affaccia anche sul bellissimo golfo dell’Asinara – è però solo un aspetto di una problematica ben più importante che ha a che fare con la tutela della salute delle persone. (na.co.)

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