La Nuova Sardegna

Sassari

Un’intera comunità piegata dal dolore

di Pinuccio Saba
Un’intera comunità piegata dal dolore

Il paese si è stretto attorno alla famiglia di Leonardo Ortu, in attesa dei funerali che verranno celebrati nei prossimi giorni

23 aprile 2018
3 MINUTI DI LETTURA





URI. Si terranno nei prossimi giorni, nella chiesa di Santa Maria di Talia, i funerali di Leonardo Ortu, l’agronomo che si è ferito con un colpo di roncola mentre potava un olivo e poi è precipitato da un dirupo mentre andava in cerca di aiuto. L’inchiesta della magistratura, che ha affidato le indagini ai carabinieri, si concluderà infatti solo dopo i risultato dell’autopsia che verrà effettuata a giorni mentre domani sarà assegnato l’incarico per la perizia a un patologo forense.

Nel frattempo la comunità di Uri (e non solo) si è stretta attorno alla famiglia di Leonardo Ortu. La loro abitazione, sulla strada principale del paese, è stata meta di un continuo pellegrinaggio di amici o semplici conoscenti arrivati da tutto il territorio. Leonardo Ortu era benvoluto in paese e apprezzato fuori Uri. A Ittiri aveva avviato la propria attività professionale che però non si limitava alla semplice commercializzazione dei prodotti per l’agricoltura: prima, come raccontano alcuni congiunti, effettuava un sopralluogo per conoscere meglio la tipologia dei terreni e dell’ambiente che doveva ospitare una determinata coltura e solo allora consegnava i prodotti adatti. Una cura professionale che lo portava a lavorare soprattutto lontano dalla rivendita di Ittiri.

Ma la sua vita, i suoi affetti, i suoi amici erano a Uri. La sua passione, dopo la famiglia, era il canto. Un “tenore sardo” spiega il presidente del Coro di Uri (una delle polifoniche più interessanti della Sardegna) Gianpietro Simula. «Leonardo era una delle colonne del Coro – racconta – anche se la sua specialità era arrivare all’ultimo minuto agli appuntamenti importanti. Quando abbiamo cantato nel Culturale italiano a Londra, lui si è cambiato in taxi mentre noi lo stavamo aspettando sul palco. Questo perché era impegnatissimo col suo lavoro. Negli ultimi tempi era meno presente alle prove, tanto che i più giovani lo conoscevano pochissimo. Ma era comunque uno dei protagonisti del Coro. Con lui, la cui famiglia era originaria di Orani, abbiamo guadagnato una voce “nuorese” e sempre con lui siamo andati a Redipuglia e Trieste in occasione delle celebrazioni della prima guerra mondiale».

Una morte assurda, commentano amici e parenti. «Non può essere», è stata la prima reazione di Gianpietro Simula, «non se lo meritava», gli hanno fatto eco altri amici di Leonardo Ortu.

Un attacco di panico che lo ha portato, secondo gli amici, a ignorare la presenza di un agricoltore che lavorava a poche decine di metri dal luogo in cui stava potando gli olivi. Anche il luogo del tragico volo, che Leonardo Ortu ha raggiunto dopo essersi ferito, risponde a una certa logica. Lo strapiombo si affaccia infatti su una delle strade (anche se periferiche) più trafficate del paese. Qui il giovane agronomo sperava di trovare qualcuno in grado di prestargli soccorso. Invece la perdita di sangue gli ha probabilmente causato la perdita dei sensi e la conseguente caduta nel precipizio profondo diverse decine di metri. Una circostanza che ha lasciato costernati i compaesani di Leonardo Ortu. Quasi una fatalità, un destino segnato per il giovane professionista che lascia una giovane moglie e tre figli (due gemelli e una bambina di otto anni). Un dolore che ha coinvolto la comunità di Uri, compresi quelli che vivono lontani dal paese per motivi di lavoro. E il post sulla pagina facebook del Coro di Uri arriva da molto lontano, da un componente della corale che si trova in Aghanistan. «Non è giusto – scrive –, sarà dura vedere quel posto vuoto accanto e non potrai più brindare con noi alla vita». «E ora – conclude – canta con noi da Lassù».

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative