La Nuova Sardegna

Sassari

la sentenza 

Non paga la provvisionale condannato con la sorella

di Nadia Cossu
Non paga la provvisionale condannato con la sorella

SASSARI. Nel 2010 era stato condannato a dieci mesi di reclusione per gli ammanchi da capogiro negli incassi di un frequentatissimo bar della galleria Auchan dove lui lavorava. Mauro Silvestro Meloni,...

24 aprile 2018
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SASSARI. Nel 2010 era stato condannato a dieci mesi di reclusione per gli ammanchi da capogiro negli incassi di un frequentatissimo bar della galleria Auchan dove lui lavorava. Mauro Silvestro Meloni, 51 anni, nulvese, stando alle accuse, riuscì a intascare centinaia di migliaia di euro impossessandosi metodicamente di piccole somme di denaro e per questo era finito a giudizio con l’accusa di appropriazione indebita. Soldi che poi l’imputato versava sul proprio conto corrente bancario senza che la cosa destasse sospetti, visto che sosteneva di essere il gestore del bar. A insospettire Massimo Oppia, legale rappresentante della società Sogetur srl che gestiva il locale nella galleria Auchan, fu il tenore di vita del proprio dipendente e uomo di fiducia. Meloni guadagnava poco più di mille euro al mese, però viaggiava con una fiammante Bmw e aveva costruito in poco tempo una sfarzosa villa alle porte di Nulvi. E proprio Oppia si era costituito parte civile al processo con l’avvocato Salvatore Galleri che aveva ottenuto una provvisionale, immediatamente esecutiva, di centomila euro. Il giudice aveva subordinato la sospensione condizionale della pena al pagamento della provvisionale.

Ed è qui che la storia torna d’attualità: Meloni è ricomparso in tribunale (stavolta insieme alla sorella Anna Maria) perché gli è stato contestato il reato previsto dall’articolo 388 del codice penale: mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice. In sintesi: non ha pagato quella famosa provvisionale da centomila euro. E per questo i due Meloni sono stati condannati alcuni giorni fa a tre mesi di reclusione dal giudice Valentina Nuvoli. Il pm Emanuela Greco nell’atto di citazione a giudizio scriveva che fratello e sorella, in concorso, «per sottrarre Mauro Silvestro Meloni dall’adempimento degli obblighi nascenti dalla sentenza del tribunale che lo condannava al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva di 100mila euro, nonché al pagamento delle spese processuali a favore della Sogetur srl, compivano un simulato atto di compravendita (datato 28 gennaio 2002 che aveva come oggetto un’area edificabile a Nulvi) in forza del quale Anna Maria Meloni veniva giudizialmente dichiarata proprietaria dell’immobile così consentendo al fratello di non ottemperare all’ingiunzione di pagamento intimata dalla Sogetur prima con un atto di precetto e poi con la notifica del pignoramento dei terreni oggetto della fraudolenta causa civile». Secondo l’accusa in sostanza, i due avevano ideato questa strategia per arginare il rischio di perdere la casa. Il giudice li ha anche condannati al pagamento delle spese processuali e al risarcimento dei danni subiti dalla parte civile da liquidarsi in separato giudizio, riconoscendo una provvisionale subito esecutiva di 9.823 euro.

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