La Nuova Sardegna

Sassari

Va a studiare negli Usa e si ammala di cancro: tutti in campo per lui

Luigi Soriga
Edoardo
Edoardo

E' mobilitazione per Edoardo, 18 anni, cestista del Cus Sassari. Datome partecipa alla raccolta di fondi dei compagni della high school per le cure negli States, Travis Diener finito il campionato lo andrà a trovare

24 aprile 2018
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SASSARI. Certe salite dovrebbero presentarsi più in là, quando a scavare le guance sono le rughe, e non una spruzzata di brufoli. Edoardo Campus ha 18 anni, occhi grandi ed espressivi, spalle che si allargheranno, e un sorriso che si spalanca spontaneo. La sfiga, che quando bussa se ne infischia dell'anagrafe, gli ha giocato un brutto tiro. Prima un fastidioso mal di schiena, poi le visite mediche, laser e ultrasuoni, e infine lo scontrino. Era l'1 aprile: carcinoma embrionale, tumore a cellule germinali. Tradotto: due interventi chirurgici e quattro cicli di chemioterapia. Un cambio di pendenza troppo brusco, per chi ha appena scollinato dall'adolescenza. Ma Edoardo, nella sfortuna, ha qualche marcia in più. Innanzitutto a scortarlo in questo difficile cammino ci sono due famiglie, quindi due papà, due mamme, e anche un fratello. I primi genitori sono quelli che l'hanno messo al mondo a Sassari. Gli altri sono quelli che l'hanno accolto in quest'altra parte del mondo, lontana 90mila km, contea Ozaukee, Wisconsin, Stati Uniti.

«È una benedizione che tutto questo mi stia capitando proprio qui», dice Edoardo. C'è una squadra affiatata, due nazioni, e una bella fetta di umanità che fa il tifo per lui. Ci sono tutti i suoi amici, quelli che gli vogliono bene a distanza, quelli che sono al suo fianco anche senza conoscerlo, disposti a donare chi 10 euro, chi 100, e chi anche mezzo stipendio per finanziare le cure. E infine c'è uno staff medico affidabile: magari un po' caro (evviva la nostra vituperata sanità pubblica e gratuita), ma di altissimo livello. Ed è proprio per le spese oncologiche insostenibili, quando non hai una copertura assicurativa adeguata, che la storia di Edoardo Campus è diventata virale.

Alcuni suoi compagni dell'high school hanno avuto un'idea: lanciare un appello sulla piattaforma "youcaring", un crowfunding per raccogliere soldi a favore di chi non ha le spalle coperte da una polizza e non ha la possibilità di pagarsi le terapie. Il traguardo sono 80mila dollari, e nell'arco di una settimana la pagina www.youcaring.com/edoardocampus-1157466 ha raccolto 470 donazioni per un totale di 29mila dollari. Ogni contributo contiene in allegato un piccolo messaggio, altrettanto prezioso, di incoraggiamento per il futuro. "Sono di SS come te e anche io giocavo a basket. Ho fatto la chemio. Tranquillo, sarà come in una partita, pensi che il tuo fisico non regga ma ce la farà tranquillamente; é la testa quella che conta e il 40mo arriverà prima di quanto pensi". E ancora: "Be strong!". "Fortza paris Edoa'!". "Forza Edo: siamo con te!"."Be your own hero... never give up". "Ti aspettiamo nel parquet! Keep on fighting! Un abbraccio da Sassari".

Il basket è la sua grande passione, e se dalla terza del liceo scientifico Spano ad agosto si è catapultato oltreoceano per trascorrere il quarto anno in una high school del Wisconsin, è anche per inseguire il sogno della pallacanestro a stelle e strisce. «In verità, appena arrivato, mi hanno infilato nella squadra di calcio. Tutto mi sarei aspettato, tranne che di giocare a pallone negli Usa. Bella esperienza, ma il mio sport resta un altro». E infatti, tempo un mese, indossava la canotta dei Warriors di Ozaukee, assieme al suo fratello americano Brent Hoffman, che lo ospita a casa, che divide con lui l'armadietto della squadra, e ora le giornate in ospedale e i momenti di felicità e sconforto.

Una storia che ha colpito molto anche due che nell'olimpo del Basket ci hanno bazzicato: Gigi Da Tome, che ha voluto contribuire in prima persona e ha condiviso il link youcaring di Edoardo sulla sua pagina Facebook. E poi Travis Diener, forse il play più amato della Dinamo Sassari, nativo di Fon Du Lac, Wisconsin, che dopo gli impegni di campionato a Cremona tornerà a casa e andrà a far visita a Edoardo. Di lui si è occupato anche il canale Fox6.com, che ha raccolto una bella intervista con Edoardo, con i genitori adottivi americani e con quelli veri, Claudio Campus e Vittoria, che non hanno esitato un istante a prendere un aereo per stare al fianco del figlio.

«È stata dura ricevere la notizia a 90mila chilometri di distanza». «Per loro dev'essere stato ancora più difficile - dice Edoardo - io ce la metterò tutta, e in questa battaglia sarò positivo. Se perdi il sorriso, perdi anche la guerra».

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