La Nuova Sardegna

Sassari

Fundoni si dimette da capogruppo «Così non si può andare avanti»

di Giovanni Bua
Fundoni si dimette da capogruppo «Così non si può andare avanti»

La consigliera Dem finita nel mirino del sindaco chiede un chiarimento all’interno del partito Il primo cittadino forza sull’assessore alla Cultura. Cordedda: «Da Sanna parole fuori luogo»  

25 aprile 2018
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SASSARI. Primi effetti collaterali del duello rusticano tra il sindaco Sanna e l’ex senatore Lai, andato in scena nei giorni scorsi sulle pagine della Nuova. Ieri sera la capogruppo del Pd Carla Fundoni, finita nel mirino del sindaco per la sua “gestione d’aula” della bagarre dello scorso martedì, ha rassegnato le sue dimissioni con una lettera inviata via mail al segretario cittadino e provinciale del partito.

«Si rende necessaria – spiega – una attenta analisi politica che riporti nelle segreterie, e in misura maggiore in quella cittadina, la discussione e le valutazioni necessarie rispetto a come il Pd voglia rappresentarsi agli occhi della città e non solo, e quali progetti nel rispetto degli impegni presi con la città voglia portare avanti. Evidentemente le solide basi dello stare insieme sono di fatto fragili e subiscono turbolenze che trascendono in una dialettica non più sostenibile». «Rassegno le mie dimissioni da capogruppo – continua – e sono indotta a questa scelta, quanto mai sofferta, visto l’esito deludente dell’impegno profuso in maniera seria nell’espletamento della mia funzione e le neanche tanto velate accuse che ho dovuto subire pubblicamente rispetto alla mia moralità e rettitudine. Con questa decisione non voglio prendere le distanze da una maggioranza che ho anche io contribuito a costruire, ma riconquistare quella libertà di azione che il ruolo al quale oggi rinuncio, nelle attuali situazioni, non mi consente. Non posso più rappresentare un gruppo che è tale solo di nome, se manca la fiducia e la volontà nello stare insieme».

Una presa di posizione netta che ben rende il livello di tensione che si respira all’interno del Pd, con il partito, decisamente frastornato, che si prepara all’ennesima settimana al calor bianco. Solo poche ore prima infatti a lasciare il gruppo Dem era stata Lisa Benvenuto, passata al misto di maggioranza. «Fino ad oggi – ha detto in consiglio comunale in apertura di seduta – nonostante le diverse scivolate, ci siamo sempre rialzati. Oggi mi trovo in una condizione di profonda difficoltà. Manca, all’interno del mio gruppo, il confronto leale che io ho sempre garantito. E non so più quanto l’insieme dei comportamenti adottati siano politicamente corretti. So però che questo modo di fare non mi appartiene».

E, mentre l’aula di Palazzo Ducale trema sotto le fortissime pressioni esterne, la battaglia vera si combatterà nelle segreterie. Il sindaco infatti, che si è ben guardato dal controreplicare al pesante j’accuse di Lai, ha intenzione di tirare dritto nel suo braccio di ferro sull’assessorato alla Cultura, vacante da quasi un anno. Ma il suo tentativo di ricevere il via libera per l’operazione dal partito è destinato a cadere a vuoto. Il segretario provinciale Gianpiero Cordedda infatti, che la faccenda assessore ha comunque intenzione di “girare” alla segreteria cittadina, è furente per l’intervento di sabato del sindaco, che ha “incenerito” il suo non facile tentativo di mediazione messo in campo poche ore prima. «L’intervento del sindaco – sottolinea – è stato assolutamente fuori luogo, soprattutto in un momento in cui a tutti si chiedeva un passo indietro. Invito che altre parti hanno accettato, e che il sindaco ha invece fatto finta di non sentire. Non è certo chiedendo “teste” o attaccando a testa bassa che si può trovare una soluzione».



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