L’ex assessora Sau accusa il sindaco: «Mancano visione e programmazione»
«La cultura a Sassari è come un optional, arenata nelle secche della politica e della burocrazia». È l'accusa che l’ex assessora comunale della Cultura, Raffaella Sau, muove contro il sindaco Nicola...
25 aprile 2018
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«La cultura a Sassari è come un optional, arenata nelle secche della politica e della burocrazia». È l'accusa che l’ex assessora comunale della Cultura, Raffaella Sau, muove contro il sindaco Nicola Sanna. Proprio la nomina dell’assessore della Cultura, vacante da oltre un anno, è tra gli oggetti della contesa di questi giorni. La delega è nelle mani del sindaco che denuncia come la colpa sia tutta dall'area Spissu-Lai. Ma secondo Raffaella Sau, docente universitaria, indicata come tecnico da Silvio Lai in occasione del primo rimpasto della giunta Sanna, nel 2016, le cose non stanno proprio così. «Ho proposto in più occasioni di intensificare le azioni e concentrare le risorse per realizzare la rete museale, che considero un obiettivo primario soprattutto nel contesto attuale di progressivo impoverimento della realtà sassarese», afferma l'ex assessora. «Purtroppo l’azione amministrativa spesso orientata a privilegiare quelli con una ricaduta immediata - prosegue - e ciò relega i programmi a media e lunga scadenza in coda, riducendo l'azione di un assessorato a contabilità ragionieristica e sottraendo all'assessore il ruolo di programmatore del futuro». I siti potenzialmente fruibili a Sassari sono tanti, ma è tutto bloccato da burocrazia e scarsa attenzione politica: il Museo dei Candelieri, la Frumentaria, il Museo Biasi nell’ex Masedu. «Se quei siti dovessero finalmente essere disponibili e il tempo restante lo consentisse, basterebbe una sola rete, quella che crea la volontà politica, dotando l'assessorato di personale qualificato e risorse finanziarie all'altezza» conclude Raffaella Sau.
